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Matteo Cerri al d’Avalos per parlare di “sogno, coscienza, psichedelia e follia”

Giovedì 16 gennaio 2025 si è tenuto, nella Pinacoteca di Palazzo d’Avalos,  l’ incontro “Sogno, coscienza, psichedelia e follia: il cervello al margine del caos”  introdotto da Felice Di Laudo, Medico in Formazione Specialistica in Neurologia, Università di Bologna, con Matteo Cerri, Professore associato Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, Università di Bologna.

Tema dell’incontro: il sonno. In particolare la fase del sonno REM, il lasso di tempo in cui sogniamo, della durata circa di due ore.  Un video, sul cartone Winnie The Pooh, dove l’orsetto fa un sogno abbastanza bizzarro, con elefanti e personaggi che si trasformano in oggetti, producono suoni, si comportano in modo particolare, fa riflettere dal punto di vista scientifico e ci fa chiedere come mai, alcune volte, quando sogniamo, il nostro pensiero si trasforma in modalità di espressioni alquanto surreali.

Per rispondere a questa domanda è giusto ricordare come si è arrivati a conoscere l’esistenza dei sogni. Nel 1950 viene scoperta la fase del sonno REM,  inizialmente non accettata dalla comunità scientifica come stato di sonno, perché il sonno veniva considerato il momento del riposo. In realtà non è così: se rimanessimo a casa tutto il giorno a riposare, dovremmo dormire comunque, perché a quanto pare, il sonno è un processo di ristoro del cervello. La concezione iniziale del sonno, come se spegnessimo un interruttore all’interno della nostra mente, rimane fino alla scoperta del sonno REM.

Degli scienziati iniziarono a fare esperimenti sul sonno e, durante uno di questi, notarono che il paziente sotto osservazione stava consumando energie nonostante fosse ancora addormentato. Questa fase viene chiamata inizialmente “sonno paradossale” e successivamente REM. Tutti sognano durante la fase del sonno REM e non REM, nel primo i sogni sono più ”bizzarri“, nel secondo a volte neanche li ricordiamo. Da qui allora si apre una tematica importantissima, ovvero capire perché sogniamo.

Cerri allora propone una teoria partendo dall’analisi delle caratteristiche del sogno: iniziano sempre nel mezzo delle vicende, sono collegati a eventi avvenuti nelle ultime 24 ore o eventi significanti importanti, oppure riflettono sul fatto che noi non siamo consapevoli sul momento di stare sognando ma solo appena svegli. Il professore procede dicendo che durante la fase del sonno REM, il cervello lavora in maniera casuale tagliando fuori la sua parte cognitiva e questa attività casuale del cervello diventa sogno dopo esserci svegliati, perché solo una volta svegli proviamo a dare un senso a ciò che abbiamo ”visto“. Diciamo che il cervello sveglio dà un’interpretazione al cervello addormentato.                                                                                        

Un’altra caratteristica del sonno REM è il fatto che rimaniamo paralizzati, non possiamo muoverci, quindi il corpo si sottrae ad attività motorie, per esempio a volte smettiamo anche di respirare senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Il corpo dunque fa cose bizzarre e il cervello non è da meno, e tutt’oggi non abbiamo idea del perché avviene questo. La fase REM risulta però fondamentale nei mammiferi, infatti negli anni ’70 e ’80 vengono fatti esperimenti su animali che privati della fase REM dopo un po’ morivano. Questo è comunque un fatto particolare perché in natura gli animali non sono mai privati di sonno, magari di cibo e acqua sì, ma, tranne nelle migrazioni degli uccelli, gli animali dormono sempre.

Un paragone interessante fatto dal professore è mettere a confronto il volo delle api con l’attività del cervello: un’ape quando trova un campo fiorito torna all’alveare in linea retta, le altre api invece vanno dall’alveare al campo muovendosi a zigzag, non seguono una linea retta. Questo perché cercano di trovare un campo fiorito più vicino magari, o comunque di trovare qualcosa di nuovo. Ebbene, così funziona il nostro cervello, ovvero non lavora in modo casuale, ma caotico, come l’ape che non si muove a caso, ma semplicemente non è ordinata nel suo volo. Il cervello quindi spazia tra tantissimi pensieri in maniera caotica.

L’incontro è proseguito con diverse domande del pubblico. Questo è stato uno degli eventi più interessanti a cui abbia partecipato, perché ha trattato un argomento bellissimo e molto particolare. Quando si sogna si evade in mondi diversi dal nostro, con regole e personaggi curiosi, ed è una delle cose più affascinanti della vita umana. Sarebbe davvero stimolante riuscire a trovare la risposta a tutte le domande sulla fase del sonno REM. Magari in un futuro prossimo ci riusciremo.

Alessandro Barisano