Tempo, specchio di civiltà lontane,
infinita essenza di ogni esistenza,
sangue vivo dell’eterne ere arcane.
Reputato tesoro che più fa sentir la sua assenza:
denaro ben speso per le cose più sane,
ma gracile vittima senza concessa clemenza.
Risorsa spesso sprecata per orribili favelle,
mesti termini per orridi e cupi fati,
che gli empi preferiscono alle parole più belle.
Fiume sgorgante dagli argini abbronzati,
in cui sopra le rigogliose sponde, tra splendide ancelle,
nascono nella luce i ricordi, tessuti di crini argentati.
Emanuele Battaglia II B Liceo Scientifico – Istituto “G. Carducci” – Comiso (RG)