“Gli ultimi della classe”

Il 7 febbraio 2025, in occasione della Giornata Nazionale contro bullismo e cyberbullismo, a scuola abbiamo trattato l’ argomento guardando un film a tema.

Nelle prime due ore si sono svolte le lezioni tradizionali e, dopo la ricreazione, il biennio è andato in Auditorium per guardare il film “Gli ultimi della classe”. Prima della proiezione, abbiamo visto un cortometraggio su storie vere di vittime di bullismo: “Io non ho paura del buio”, questo il titolo, dedicato a chi è stato una vittima e ha subito il peggio, finendo anche per morire.

Dopo il cortometraggio, è stato proiettato il film del 2013 “Gli ultimi della classe”. La pellicola inizia raccontando la storia di due adolescenti, bullizzati, derisi e spesso anche filmati. Dopo vari tentativi da parte di uno dei due di far capire alla madre quello che stavano passando, succede il peggio: l’amico viene picchiato fino a essere portato d’urgenza in ospedale. Da lì la scuola ha aperto gli occhi e, visto che nell’istituto operava un’associazione contro il bullismo, quest’ultima e la dirigente hanno deciso di andare a fondo, cercando i colpevoli. Una volta trovati, i bulli sono stati puniti: i più grandi sono andati in carcere mentre i più piccoli sono stati sgridati dai propri genitori, facendoli sentire in colpa e facendo aprire loro gli occhi sulle cattiverie che avevano fatto.  Alla fine del film, l’amico che voleva in primis uscire dalla situazione -perché il ragazzo che è stato picchiato aveva paura di parlarne- viene ucciso dopo che un bullo con un trabocchetto lo ha trascinato fino alla morte.

In questa giornata non solo il Polo Liceale Mattioli ha visto questo film ma tante altre scuole; altri studenti hanno trattato il tema del bullismo che è ancora un’emergenza: ogni anno ci sono vittime di bullismo, le ragazze vengono violentate, i più piccoli vengono presi di mira e picchiati, i ragazzi con un orientamento sessuale diverso vengono discriminati.
Insomma, ci sono ancora troppe forme di bullismo ed è giusto che le scuole ne parlino per far sì che le vittime abbiano la forza di denunciare.


Elisa De Lisiis