Nel levante cittadino, l’ex calciatore Antonio Cassano, è promotore di un nuovo centro sportivo, ma i residenti dicono no al suo progetto
di Alice Celada, 1D
Il padel è uno sport che è arrivato non molto tempo fa in Italia, ma che si è diffuso velocemente, soprattutto negli ultimi anni, persino a Genova. Nella regione non fanno che aumentare i centri sportivi che ospitano campi dedicati a questo sport e il quartiere di Albaro é da anni teatro di un’accesa discussione riguardante la realizzazione di un nuovo impianto sportivo con campi da padel. Il progetto promosso da Antonio Cassano, ex calciatore della Sampdoria, é stato fin dall’inizio contestato dai residenti dell’area interessata. Cassano vuole costruire un centro sportivo costituito da tre campi da padel coperti, di cui uno dotato di tribuna, uno spogliatoio e un’infermeria funzionali ai campi; tutto questo nell’area verde, attualmente abbandonata, compresa tra via Pisa e via Livorno, sopra il tombinamento del Rio Parroco, nel cuore di Albaro.

Il completamento dei lavori è previsto al termine del 2025, ma l’approvazione del progetto ha subito innumerevoli rinvii, a causa dell’opposizione da parte dei residenti, preoccupati per l’impatto ambientale e acustico che subirebbe la zona e per il rischio idrogeologico annesso.
Come dicono i residenti:” La paura é di perdere la tranquillità che precedentemente caratterizzava questa zona, senza dimenticare dei parcheggi per le auto che diminuiranno esponenzialmente e il problema del Rio Parroco, appena la pioggia aumenta la zona inizia ad allagarsi e con i campi la situazione non potrà che peggiorare. Insomma non siamo convinti che questo progetto possa portare a qualcosa di buono”.
La figura che ha fatto da mediatore tra i cittadini e l’ex calciatore, é l’assessore all’urbanistica Mario Mascia, il quale ha cercato di illustrare ai cittadini gli aspetti positivi di questo progetto che come fini ha quelli di riqualificare una zona al momento degradata e dare a quest’ultima un’utilità, fornendo un servizio aggiuntivo per i cittadini; d’altra parte ha cercato di venire incontro ai timori dei residenti chiedendo delle modifiche al progetto, rendendolo meno impattante per la zona.
Nonostante le variazioni al progetto, i cittadini hanno nuovamente presentato un ricorso al Tar e ad oggi i lavori sono fermi in attesa del verdetto finale.