• Home
  • Blog
  • Articoli
  • L’Euroflora ritorna in città per la tredicesima edizione

L’Euroflora ritorna in città per la tredicesima edizione

La natura si fa spazio nel Waterfront di Genova

di Bianca Costa, 1 d

La manifestazione è notissima in Italia e all’estero, ma non tutti sanno che questo evento è nato da una geniale intuizione del genovese Carlo Pastorino, allora presidente della Fiera di Genova. Carlo Pastorino immaginava un’immensa rassegna dedicata ai fiori e alle piante che valorizzasse le competenze dei floricoltori e vivaisti italiani aspirando ad ottenere il riconoscimento dell’A.I.P.H. (Associazione Internazionale dei floricoltori) così da essere alla pari di altre importanti rassegne internazionali dette “Floralies” , tra cui quelle di Budapest, del Belgio e della Francia. Il 27 agosto del 1965 la presidentessa dell’A.I.P.H., Emille Debroise, autorizzò l’Euroflora Italiana a Genova.

La realizzazione del progetto venne affidata al Segretario generale dell’Ente Fiera, Giuseppino Roberto, e grazie soprattutto all’impegno dei floricoltori genovesi e liguri a quella prima manifestazione del 1966 ne sono seguite altre 11, realizzate nelle aree  della Fiera di Genova e due, quella del 2018 e del 2022 svoltesi presso i Parchi di Nervi.

Nonostante le attività introdotte da ognuna delle edizioni, l’Euroflora ha sempre rispettato le intenzioni del suo ispiratore e le sue caratteristiche originarie, prima tra tutte, il celebre logo che da sempre identifica la manifestazione. Quest’ultimo e il lettering sono nati dalla creatività dell’artista Emanuela Tenti. Due corolle astratte, volutamente imperfette,  che ancora oggi sono il simbolo della manifestazione stessa.

La tredicesima edizione, che verrà inaugurata il 24 aprile 2025 e che si concluderà il giorno 4 maggio, segna, per la gioia dei genovesi, il ritorno dell’esposizione  nella sua storica e originaria sede della Foce, rinnovata dal quartiere riqualificato Waterfront  di Levante, secondo il progetto dell’Architetto Renzo Piano (altro illustre genovese) e dal padiglione Jean Nouvel.

Come dichiarato dal responsabile divisone verde di Aster e collaboratore tecnico di Euroflora, Dott. Giorgio Costa:

“Il cambiamento di location è stato causato dalla necessità di spazi molto aperti per la manifestazione. Tale situazione sconsigliava la scelta dei Parchi di Nervi come il luogo della edizione 2025 che, a causa di questa necessità avrebbe sicuramente danneggiato il luogo stesso. Quest’anno i cittadini hanno molte aspettative nei confronti di Euroflora, ma molti non sanno che l’ambiente del Palasport è cambiato notevolmente e non presenta più gli spazi e le caratteristiche di un tempo. Tutte queste differenze potrebbero perciò generare il malcontento tra color che decideranno di visitare Euroflora 2025.

L’edizione di quest’anno intitolata: “La natura si fa spazio” prende spunto dal progetto, firmato dall’architetto Matteo Fraschini, ispirato ad un principio di riappropriazione dello spazio verde nel contesto urbano e realizzato attraverso percorsi narrativi che mettono in comunicazione arte e sensi. Con la scelta di opere significative, come il Cretto di Burri e il dripping di Pollock , si  richiama l’attenzione su le problematiche tra paesaggi naturali e antropizzati e sulla scarsità delle risorse idriche. Questi elementi artistici molto simbolici sono utilizzati per strutturare lo spazio espositivo. 

 La manifestazione, inoltre, sarà caratterizzata da “Origami” , vere e proprie forme artistiche floreali e da “Arene”, spazi destinati a condividere sapere utili alla crescita della comunità urbana.

Nell’ambito dell’edizione del 2025 si svolgerà, come nelle precedenti rassegne, un concorso, quest’anno nominato “Ars Urbana”, che premierà il progetto architettonico e paesaggistico che più di ogni altro è ispirato alla sostenibilità ambientale e al risparmio idro-energetico. 

Euroflora 2025 punta alla sostenibilità della manifestazione attraverso la gestione differenziata dei rifiuti, la modalità della mobilità in avvicinamento attraverso impiego quasi esclusivo di mezzi di trasporto pubblico e la riduzione dell’uso di plastiche.