Mai dimenticare di rispettare la vita altrui, anche e soprattutto sulla strada. Questo è l’invito responsabile di Angelo Nastasi, alunno della classe IV AI, dell’Istituto Tecnico Settore Tecnologico, del II Istituto di Istruzione Superiore “A. Ruiz” di Augusta.
Ogni volta che usciamo di casa, ci troviamo di fronte a infinite scelte: alcune insignificanti, altre capaci di cambiare la nostra vita e quella degli altri in modo definitivo. Eppure, mai come sulla strada ci rendiamo conto di quanto il nostro destino e quello altrui siano intrecciati.
Essere artefici del proprio destino, in questo contesto, significa assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Non possiamo controllare tutto ciò che accade, ma possiamo scegliere come comportarci, soprattutto in situazioni che mettono in gioco la vita stessa. Quando saliamo in macchina o quando accendiamo il motore di un motorino, diventiamo protagonisti di una realtà in cui ogni decisione, anche la più piccola, può avere conseguenze enormi. Una distrazione di pochi secondi, una curva presa troppo velocemente o un semaforo rosso ignorato possono trasformarci in un istante da viaggiatori spensierati a potenziali killer della strada.
La strada è un luogo che ci insegna una verità fondamentale: Non siamo soli. Ogni nostra azione ha il potere di influenzare il destino altrui. Pensiamo ad un pedone che attraversa sulle strisce, ad un ciclista che guida sul bordo della strada o ad un motociclista che ci supera in corsia. La loro vita, in quel momento, è nelle nostre mani. Ed è qui che emerge la responsabilità più grande: non solo di proteggere noi stessi, ma anche di fare tutto il possibile per garantire la sicurezza degli altri. Ma come possiamo rendere più sicuro il cammino nostro e degli altri?
Le norme che regolano il nostro codice della strada non sono un’opzione, ma un dovere morale.
Guidare rispettando i limiti di velocità, evitare distrazioni come il cellulare e non mettersi al volante sotto l’effetto di alcool o droghe sono solo alcune delle azioni concrete che possiamo intraprendere.
Inoltre, è fondamentale utilizzare sempre dispositivi di sicurezza, come il casco e le cinture. Tuttavia, non basta fermarsi a questi aspetti “tecnici”. È necessario sviluppare una consapevolezza più profonda.
In conclusione, essere artefici del proprio destino significa prendere decisioni responsabili che non solo tutelano noi stessi, ma contribuiscono a creare un futuro più sicuro per tutti. Ogni volta che ci mettiamo al volante di un’auto o saliamo su un motorino, portiamo con noi non solo la nostra vita, ma anche di chi ci circonda. È una grande responsabilità, ma anche un’opportunità straordinaria per dimostrare quanto possiamo fare la differenza. Anche se non possiamo controllare tutto ciò che accade, possiamo scegliere di intraprendere un percorso che rispetti e protegga la vita in tutte le sue forme.
Angelo Nastasi 4AI