Quando il silenzio parla…

Oltre il silenzio,
affondi nelle viscere della terra,
in un abisso che ti risucchia come un’ombra.
Appeso alla lama di ferro,
la gravità ti inghiotte,
trascinandoti nel suo ventre oscuro,
dove il respiro si fa pesante e il cuore vacilla.

Il serpente, fluido e viscido,
si avvolge attorno a te,
la sua morsa inesorabile stringe,
un nodo mortale che si serra senza pietà,
come un abbraccio gelido che inghiotte ogni speranza.

E poi, anche l’aldilà udì ciò che era,
quando cielo e terra si rivelarono,
scosse e svanì
in un fremito che non lasciò traccia.
Un boato spaccò la terra,
e nelle sue crepe si insinuò la luce,
una voce che non chiedeva permesso.

E ancora sarà vento,
o polvere che s’insinua tra le pieghe del tempo.
L’eco risuonerà oltre ogni finitudine,
con la promessa di farsi silenzio assordante.
Così che,
anche quando il tuo udito cederà,
sapremo dove andare.

Maria Sofia Spadaro VB Liceo classico “G. Carducci” – Comiso (RG)