Giusti e Giuste nello Sport >> Lo sport come motore dei diritti umani
Yusra Mardini è una nuotatrice siriana, diventata simbolo di coraggio, resilienza e speranza, non solo per la sua abilità sportiva, ma soprattutto per la sua straordinaria storia di vita.
Nata a Damasco nel 1997, Yusra era una promettente nuotatrice a livello nazionale, prima dello scoppio della guerra civile siriana.
Durante un allenamento in piscina, una bomba colpì l’edificio e si pose sul fondo della vasca senza esplodere.
Yusra capì che la sua vita sarebbe drasticamente cambiata.
Con molti dubbi e paure decise, nel 2015, di scappare dalla Siria insieme a sua sorella, anche lei nuotatrice, e di cominciare un pericoloso viaggio verso l’Europa.
Lasciare la famiglia non era semplice, ma le ragazze avevano la speranza di migliorare la loro vita, inseguendo il loro sogno: diventare nuotatrici olimpiche.
Erano in molti a scappare, verso un mondo migliore, almeno così speravano.
Durante il pericolosissimo tragitto via mare, la barca su cui viaggiavano verso la Grecia iniziò ad imbarcare acqua. Dopo un momento di panico, le due sorelle Mardini si tuffarono in mare e traghettarono l’imbarcazione fino alla riva.
Salvarono tutti, questa fu la loro più grande vittoria!
Una volta arrivata in Germania, Yusra iniziò una nuova vita, continuando a coltivare la sua passione per il nuoto. Proprio questa passione l’aveva convinta a cercare la libertà, lontana dalle bombe della guerra.
Nel 2016 viene selezionata per far parte alle Olimpiadi di Rio come nuotatrice per la squadra dei rifugiati.
Non arrivò in finale, ma realizzò il suo sogno più grande: libera di nuotare e di vivere.
Yusra ha ispirato molte persone a non arrendersi mai, anche di fronte alle avversità, per questo sarà sempre ricordata.
E’ stato piantato un albero nel Giardino dei Giusti in suo onore.