Fratelli d’Italia diventa ufficialmente inno nazionale

Dopo 71 anni di provvisorietà l’Inno di Mameli, o meglio «Il canto degli Italiani», diventa ufficialmente l’Inno della Repubblica Italiana. 

Il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema di decreto per il riconoscimento ufficiale dell’inno nazionale italiano, “Il Canto degli Italiani” di Goffredo Mameli e Michele Novaro. Questo provvedimento colma una lacuna normativa, a sette anni dall’approvazione della legge che istituisce la “Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera” il 17 marzo. 

Su proposta del Primo ministro Giorgia Meloni, il Consiglio dei ministri “ha approvato lo schema di decreto del presidente della Repubblica previsto dalla legge 4 dicembre 2017, n. 181, recante norme per il riconoscimento del testo del ‘Canto degli Italiani’ di Goffredo Mameli e lo spartito musicale originale di Michele Novaro quale Inno nazionale della Repubblica”. Lo schema di decreto stabilisce le modalità di esecuzione dell’Inno nazionale nelle occasioni istituzionali e pubbliche. 

Il provvedimento in questione interviene per colmare una lacuna normativa, si legge nella nota diffusa al termine del Cdm, a sette anni dall’approvazione della legge. “Il Canto degli Italiani”, meglio conosciuto da tutti come “Inno di Mameli” è infatti uno dei simboli distintivi della Repubblica e viene adottato in vista della celebrazione della “Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”, fissata dalla legge 23 novembre 2012, n. 222, per il 17 marzo. 

L’inno, composto da sei strofe e un ritornello, rappresenta un sentimento di appartenenza al Tricolore e venne scelto come inno nazionale provvisorio il 12 ottobre del 1946, ruolo che ha conservato anche in seguito, rimanendo inno de facto della Repubblica italiana. Nei decenni si sono moltiplicate le iniziative parlamentari per renderlo inno nazionale ufficiale, fino alla legge n. 181 del 4 dicembre 2017, mirata a dare all’inno di Mameli lo status di inno nazionale de iure.

La premier Meloni ha recentemente dichiarato:: “È il canto di un popolo che ha lottato per la sua libertà e la sua unità. Ogni parola racchiude la nostra storia, il nostro orgoglio, il nostro senso di appartenenza”. 

Il governo italiano ha stabilito le modalità di esecuzione dell’inno, che sarà più presente anche nelle scuole. Infatti il Ministero dell’Istruzione ha emesso una circolare che invita le istituzioni scolastiche a promuovere l’apprendimento e l’esecuzione dell’inno nazionale. L’obiettivo è quello di rafforzare l’identità nazionale e il senso di appartenenza degli studenti.

La circolare fornisce anche indicazioni sulle modalità di esecuzione dell’inno, che dovrà essere cantato all’inizio delle cerimonie scolastiche e in altre occasioni solenni. Inoltre, il Ministero ha previsto la possibilità di tradurre l’inno nelle lingue regionali, al fine di valorizzare la diversità culturale del paese. 

L’iniziativa è stata accolta positivamente da diversi attori del mondo della scuola, che vedono nell’inno di Mameli un importante strumento per educare i giovani alla cittadinanza attiva e al rispetto delle istituzioni. 

Nonostante le diverse opinioni, l’inno di Mameli continua ad essere un simbolo importante per l’Italia e la sua esecuzione nelle scuole potrebbe contribuire a rafforzare l’identità nazionale e la coesione sociale.

 
 

Emanuele Santoro