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L’autosuggestione nello sport: come la mente può fare la differenza

La paura di una giovane ballerina

di Martina Scarfò, 1D 

La protagonista di questa storia è una giovane ragazza che ha 11 anni e una grande passione per la danza sin dalla sua prima esperienza, anche grazie all’esempio della sorella maggiore. Frequenta la scuola di danza Arti’s di Genova da circa sette anni. Duri allenamenti e costante disciplina l’hanno portata ad ottenere importanti risultati nella danza moderna e contemporanea (vittorie di concorsi nazionali con varie borse di studio).

Improvvisamente, circa due mesi fa, ha dovuto interrompere gli allenamenti a causa di un forte dolore all’anca sinistra.  Inizialmente si è pensato che si trattasse di un dolore dovuto ad un sovraccarico di lavoro, ma il sintomo ha continuato a persistere anche durante il riposo. Nei giorni successivi, il dolore, unito alla paura di non poter più ballare, ha iniziato ad intensificarsi. Nonostante ciò ha continuato, pur non potendo ballare, ad assistere alle lezioni di danza, rimanendo in costante contatto con il “suo mondo”.

I genitori l’hanno accompagnata da diversi medici per effettuare controlli approfonditi nei quali le è stato detto che non c’era nessun danno evidente e che avrebbe potuto continuare il suo percorso.

Dopo queste rassicurazioni, il dolore ha iniziato man mano a diminuire e adesso la ragazza è quasi completamente guarita.

Si è chiaramente trattato di un caso di autosuggestione  come ci spiega Rosanna Carattini, educatrice e psicologa: 

La nostra mente è un intricato intreccio di informazioni e processi, ciascuno con un fascino unico. Alcuni di questi processi sono attivati consapevolmente, mentre altri si innescano in modo automatico, spesso senza che ce ne rendiamo conto. Tra i vari processi psicologici attualmente conosciuti, l’autosuggestione si distingue come un fenomeno naturale, simile alle emozioni, che possiede il potere di influenzare il nostro modo di pensare e percepire il mondo. 
Questo avviene, quando non sono gli altri o un evento esterno, a suggestionarci, ma noi stessi e spesso senza che ce ne rendiamo conto.
Fermo restando che la suggestione è un processo naturale e che non in tutte le circostanze può avere effetti negativi, è importante imparare ad usarla in maniera consapevole.
La consapevolezza è alla base della sconfitta di questo fenomeno, ma per ottenerla occorre lavorare su noi stessi. Questo vuol dire che dobbiamo imparare a mantenere un certo livello di attenzione sulle informazioni che ci arrivano dall’esterno e dalla nostra stessa mente.
Dobbiamo filtrarle, analizzarle in modo da mettere in atto comportamenti che siano adeguati a quella specifica situazione.

La danza rimarrà una fonte di forza e passione per la protagonista di questa storia, non solo per il corpo, ma anche per la mente.