Droga tra gli adolescenti a Quinto.

Parco scuola via Fabrizi

Intervista a Federico Bogliolo, Presidente del Municipio Levante

di Agostino Ferretti, 1b

Era un lunedì pomeriggio come un altro a Genova ma non in via Fabrizi, Quarto, dove una quattordicenne è stata trovata svenuta nell’area giochi del parco. La ragazza aveva fatto uso eccessivo di ketamina e cannabis e insieme a lei è stato trovato un ragazzo, anche lui visibilmente sotto effetto di sostanze stupefacenti, che ha rifiutato le cure mediche.

La ragazza invece successivamente è stata portata al San Martino ed è lì che si è scoperto che lo svenimento non era avvenuto per l’uso di cannabis ma per l’assunzione di ketamina, una droga molto potente che causa allucinazioni, e che, se usata spesso, può aumentare l’incidenza di tumori.
Non è stato un avvenimento isolato, visto che ormai Quarto e Quinto, soprattutto in via Fabrizi e nei giardini di Quinto, sono diventati luoghi di spaccio.

E’ necessario capire le ragioni di quanto è successo, e, soprattutto, prevenirle

Per saperne di più chiediamo al Presidente del Municipio Levante, Federico Bogliolo.

«Vorrei iniziare l’intervista con un suo commento sulla notizia della ragazza intossicata dalla ketamina nel parco di via Fabrizi: una riflessione sui motivi per cui secondo lei c’è questa diffusione della droga tra adolescenti.»

“Credo siano due le ragioni principali per cui è aumentata la diffusione della droga tra adolescenti:  la prima è la mancanza di educazione civica e di capacità di relazione tra i giovani, che crescono confrontandosi con un mondo sempre più complicato e spesso per sfuggire dalle criticità cadono in situazioni in cui fanno uso di stupefacenti, senza rendersi conto della gravità di quello che stanno facendo. La seconda è che le droghe, al giorno d’oggi, costano sempre meno ed è quindi più facile acquistarle. Il compito delle istituzioni è quello di educare i ragazzi, di fare loro capire che c’è tanto altro nella vita, dalla famiglia, agli amici, allo sport e al divertimento. 

«Cosa crede che dovrebbe fare il Municipio per porre rimedio a questa situazione?»

“Un’azione per porre rimedio a questa situazione è la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e soprattutto dei giovani, quindi far conoscere, già partendo dalle scuole, gli effetti, le conseguenze negative delle droghe e quella che può diventare la vita di un ragazzo se va a finire in una dipendenza, Un’altra azione che possono mettere in pratica le istituzioni  è creare manifestazioni, momenti di condivisione, eventi che possono far capire ai ragazzi quanto sia bello il mondo e la vita, se vissuta correttamente nel rispetto di se stessi e del prossimo.”

«So che lei è stato uno sportivo. Crede che lo sport possa aiutare i ragazzi a restare lontani dalle droghe?»

“Certamente, penso che lo sport ci dia e insegni dei valori: il primo è la salute, sia fisica che mentale, infatti l’attività sportiva aiuta a liberarsi da tossine che fanno stare male, poi lo sport ci insegna a stare in gruppo, ad aiutarsi l’uno con l’altro, ma soprattutto dà la possibilità ai ragazzi di socializzare e di divertirsi e ovviamente il tempo che passano a divertirsi non lo usano per fare cose più spiacevoli.”

«Crede che sia possibile dare un aiuto economico alle famiglie che non possono permettersi di iscrivere i figli a società sportive?»

“Sono molto favorevole a questa idea: il ruolo delle istituzioni, in questo caso, è quello di contribuire attivamente ed economicamente per far sì che ogni ragazzo abbia la possibilità di praticare uno sport, infatti, sto cercando di convincere la Giunta Regionale a stanziare un aiuto economico in favore delle famiglie più bisognose per aiutare i loro figli a fare sport.”

«Ha un consiglio per i giovani che sono attratti dalle droghe?»

“La vita non è semplice, ma è bella, cadere nelle dipendenze delle droghe è una scelta che condiziona tutta la vita; quello che posso dire io ai giovani è pensare alle cose straordinarie che ci offre la vita, anche le più piccole, ognuno a seconda della propria età, e cercarne anche altre, di guardare al futuro, allo studio, al lavoro, agli amici, per stare bene e vivere serenamente, cosa che non succede con le droghe.

Si può sbagliare, fa parte dell’essere umano, tutti possiamo sbagliare, ma una grande capacità per un giovane è capire di avere sbagliato. Lo si può capire proprio attraverso un’opera di sensibilizzazione, ma soprattutto parlando, affidandosi a chi vuole loro bene, i genitori, gli amici, gli adulti che li hanno a cuore.”