di Valeria Bellazzini , Chiara Scalera Caserza, Maria Roccella, 1B
Venerdì 4 aprile 2025 si è svolta al Liceo D’oria “La notte dei licei classici”. È un evento che si svolge da molti anni in tutti i licei classici in contemporanea. Ha come scopo la promozione della cultura classica attraverso spettacoli teatrali, musica e varie esibizioni ispirate al mondo antico.
In particolare Elena Iannacchino e Pietro Barosso, della classe 4^B hanno illustrato la figura e alcune opere dello scultore contemporaneo Igor Mitoraj.
L’artista nasce il 26 marzo 1944 a Oederan, in Sassonia, da madre polacca e padre francese, trascorrendo la sua infanzia in Polonia. Dopo gli studi al liceo artistico si iscrive alla facoltà di pittura dell’accademia delle Belle Arti di Cracovia, spostandosi, però, nel 1968, a Parigi. Nello stesso anno si iscrive all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts.
Le sue opere hanno un enorme successo già dalla sua prima mostra, e negli anni seguenti vengono installate a Milano, Roma, Londra, Parigi, Atlanta e Tokyo. Mitoraj, nelle sue sculture, si è sempre ispirato all’arte classica, e l’ha unita con diversi elementi contemporanei. Tutte le sue sculture, infatti, non si presentano mai intatte, ma frammentate e mutilate.
Abbiamo intervistato due dei ragazzi della 4^B che si sono occupati di questo progetto, Elena e Pietro.
Che cosa vi ha portato a scegliere proprio questo argomento?
Abbiamo scelto questo argomento perché il tema della notte bianca era il Mediterraneo. Infatti molte delle opere di Mitoraj sono state esposte in luoghi simbolo delle civiltà mediterranee, come Pompei e Siracusa, che sono anche località in cui avremo l’opportunità di andare prossimamente in gita.
Come si inseriscono le sculture e le opere di Mitoraj nel contesto delle rovine antiche?
Le opere di Mitoraj sono in totale contrasto con le rovine antiche. Se Mitoraj sicuramente prende ispirazione e si aggancia al tema della mitologia antica e della classicità, tuttavia c’è anche un forte senso di contrapposizione. Questa si ritrova soprattutto nell’incompletezza e nelle frammentazione delle opere che realizza. Infatti, con l’uso di spaccature, mutilazioni e screpolature, l’artista rappresenta la rottura del legame con la classicità.
Ha senso accostare opere di arte moderna a un sito archeologico?
In questo caso l’arte moderna valorizza il patrimonio dell’antichità, anche perché le opere di Mitoraj non ne sono mai completamente distaccate. Vengono ripresi gli stili greco e romano, il che va a rendere omaggio alle rovine classiche, con elementi contemporanei che esaltano il contrasto tra passato e presente.
Quale opera di Mitoraj vi ha colpito maggiormente e perché?
Sicuramente l’”Ikaria”. La scultura è un chiaro riferimento alla figura mitologica di Icaro. Ikaria è l’alter ego femminile di Ikaro, una figura imponente e proporzionata, tuttavia decapitata e ferita.
Rappresenta un tema molto contemporaneo e attuale: come l’uomo nel corso della storia si sia sempre interposto fra la donna e il suo sviluppo, anche a livello sociale.
Come è stata per voi l’esperienza della “Notte”?
Per Pietro l’esperienza è stata molto interessante, gli ha dato modo di osservare con curiosità e spirito critico anche le altre esibizioni della “notte”.
Elena pensa sia stata un esperienza molto utile e che sia interessante per i ragazzi che in futuro vorranno iscriversi nella nostra scuola e che hanno assistito all’esposizione.
Igor Mitoraj