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La seduzione va in scena al liceo classico Andrea D’Oria.

di Chiara Scalera Caserza, 1B

 

 

Venerdì 4 aprile si è svolta la Notte Nazionale dei licei classici e anche il D’Oria ha partecipato. Si tratta di un evento, durante il quale la scuola rimane aperta dalle 18 circa fino a mezzanotte. In questa occasione gli studenti possono omaggiare il valore degli studi classici esibendosi con esibizioni, dibattiti e discussioni.

Tra i diversi eventi della serata al D’Oria, c’è stato uno spettacolo teatrale come saggio di fine anno del corso extracurricolare di teatro, organizzato dalla professoressa Marina Terrana. Si sono esibiti ragazzi e ragazze di tutte classi,  dai 15 ai 18 anni. Hanno deciso di portare in scena pezzi teatrali con un focus sulla seduzione.

Nel dettaglio, abbiamo visto in aula magna brani tratti da opere di epoche molto differenti, con un contesto altrettanto diverso. Sono stati portati sul palco il famoso monologo di Mirandolina, tratto da “La locandiera” di Carlo Goldoni, ma anche il “Il gatto e la volpe” e “Il serpente” della Bibbia.

Proprio con “La locandiera” si è aperto lo spettacolo, in cui abbiamo visto la grinta di Mirandolina nel saper tenere a distanza tutti gli uomini che la corteggiavano, abilmente interpretata da una ragazza di quarta. 

Da qui si è passati ad una seduzione totalmente differente. Si è potuto vedere l’arte della persuasione esercitata dal serpente che ha convinto nelle Sacre Scritture Eva a mangiare il frutto proibito.

Altra messa in scena, altro tipo di seduzione. Dobbiamo tornare in dietro al 1300 e discendere verso l’Inferno dantesco con il celeberrimo incontro con Paolo e Francesca, durante il quale l’attenzione è sulla passione della donna nei confronti dell’amante, passione che li ha portati ad essere condannati per sempre a pene terribili.

Passiamo poi all’interpretazione dell’antefatto che causerà una delle guerre più cruente dell’epica classica, la seduzione delle tre dee,  Era, Afrodite e Atena, che cercheranno di convincere Paride a decidere chi fra di loro riceverà il pomo d’oro, che decreterà quale fra loro sia la più bella.

La quinta messa in scena è tratta da “La bisbetica domata” di William Shakespeare, nella quale vediamo il tentativo di un uomo viscido di sedurre quella che sarà presto sua moglie.

La rappresentazione è subito seguita  dall’episodio de “Il gatto e l volpe”, in cui i due personaggi tentano di convincere Pinocchio a firmare un contratto ingannevole, con l’unico scopo di rubargli dei soldi.

A chiudere le esibizioni, c’è proprio la rappresentazione di uno degli emblemi della seduzione, “Don Giovanni”, che spiega le motivazioni alla base del suo stile di vita lussurioso.

Lo spettacolo è il frutto di duro lavoro dei ragazzi, ma non solo. Dietro, oltre alla professoressa Terrana, ci sono gli insegnanti di teatro, gli attori professionisti, Mauro Pirovano e Tommaso Garrè. Quest’ultimo è un ex studente del D’Oria e abbiamo avuto la fortuna di intervistarlo.

Ci ha spiegato come questo liceo abbia segnato la sua vita, facendolo appassionare a quello che è poi diventato il suo lavoro: fare l’attore. Tommaso ha infatti scoperto il mondo del teatro grazie prima al corso di Mauro Pirovano al D’Oria e al progetto Siracusa di Enrico Campanati. Ci ha inoltre detto che, secondo lui, recitare è un modo per relazionarsi e creare connessioni autentiche con i propri coetanei, andando a contrastare una difficoltà comunicativa assai presente nei giovani.

La Notte Nazionale dei licei classici è quindi il punto di arrivo di un percorso di maturazione che riguarda sia la recitazione, ma soprattutto l’interiorità.