Caro Presidente,
mi chiamo Gabriele e sono un ragazzo di dodici anni, fiero di ospitarla a Genova in occasione degli 80 anni dalla Liberazione italiana.
Genova è, con mio orgoglio, Medaglia d’oro della Liberazione, avvenuta qui il 24 Aprile 1945.
Si, a Genova i nazifascisti dovettero cedere le proprie armi ai partigiani che la liberarono prima degli Americani!
Scesero dai monti, distrutti, stanchi, feriti, ma fieri di aver cacciato l’odiato nemico.
So che Lei si impegna molto a tener vivo il ricordo di questi eroi di guerra, così volevo parlarle di un suo conterraneo, Raimondo Saverino (nome di battaglia Severino).
Schierato con i partigiani della Brigata Cichero, Severino lottò per la libertà fino alla morte.
Fu ucciso dai nazisti il 21 di maggio 1944 a Borzonasca, una cittadina dell’entroterra di Genova.
Legato ad una sedia, davanti alla Chiesa, venne fucilato con molti colpi, per farlo soffrire, ma lui non tradì i suoi compagni.
In sua memoria fu creata la “Volante Severino” con a capo il comandante Michele Campanella, Gino, nativo della zona di Prato, dove abito io.
Volevo anche ricordare suo fratello Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Sicilia.
Anche lui ha lottato contro un male brutale ed ancora presente in Italia: la mafia.
Penso che Lei sia la persona migliore che possa rappresentare il nostro paese: pacato e con le parole giuste, arriva nei cuori della gente.
Spero, un giorno, di incontrarla.
Cordiali saluti,
Gabriele
Gabriele Piras
Lettere al Presidente Mattarella
Classe 2G SMS D’Azeglio
IC Molassana e Prato – Genova