Una serata da non raccontare

Una notte mentre io ed il mio amico stavamo facendo una passeggiata siamo arrivati davanti al portone comunale. Lui prese il mio borsello e cercò di appoggiarlo sul bordo della finestra, però non ci arrivava e quindi lo lanciò e arrivò all’interno della biblioteca. All’inizio avevo pensato di aspettare l’indomani e tornare a casa, ma non potevo tornare a mani vuote perché c’erano dei soldi dentro al borsello, quindi fui costretto ad entrare dalla finestra e obbligai il mio amico a far da guardia perché, altrimenti, avrei raccontato tutto.

 Appena entrai mi guardai intorno e notai che c’era un po’ di polvere sulle mensole come se la libreria fosse abbandonata da tanto tempo. Iniziai a cercare il mio borsello ma non lo trovai. Nel cercare vidi un buco, gli diedi un’occhiata e vidi qualcosa trasparente passarvi attraverso. Spaventato ricominciai velocemente a cercare. Ancora nessuna traccia, ma alzando lo sguardo lo trovai, era nella parte superiore della libreria. Nello sforzo di prenderlo, mi accorsi che la stanza era piena di libri svolazzanti e in fondo c’era una figura che iniziò ad avvicinarsi. Io, preso dalla paura, cercai di recuperare velocemente il borsello, ma venni urtato da un oggetto trasparente e caddi a terra perdendo i sensi.

Mi svegliai per il tonfo delle sberle che il fantasma mi stava dando per aiutarmi a riprendermi. Mi tranquillizzò e mi disse, ridendo, che un giorno sarei diventato come lui… un fantasma! Lo ringraziai e mi ricordai che fuori c’era il mio amico ad aspettarmi, ma non gli raccontai nulla perché sapevo che mi avrebbe preso per pazzo.

Gabriele Di Mare 2AI