Donare il sangue per salvare vite umane

Questo è il messaggio della Onlus “Ad Spem” che ci ha dato tutte le infomazioni utili per diventare donatori consapevoli

Lunedì 4 marzo 2019 nell’Aula Magna del Liceo Scientifico Avogadro è stata tenuta una conferenza da una delle rappresentanti della Onlus “Ad Spem, Donatori di Sangue a Roma”: quest’associazione si occupa dal 1978 di reperire il maggior numero di donatori di sangue possibili al fine di poter raggiungere l’autosufficienza nella Regione Lazio.

Infatti in questo territorio viene da tempo denunciata una grave carenza di unità di sangue necessarie alla corretta assistenza dei pazienti, i quali vedono rinviare ogni giorno, per questo motivo, interventi chirurgici, ai quali devono essere urgentemente sottoposti.

Bisogna inoltre ricordare che il sangue, indispensabile per la vita, non può essere prodotto in laboratorio, pertanto è auspicabile un contributo il più ingente possibile da parte dei papabili donatori, per poter riuscire a salvare un numero cospicuo di vite umane.

Molto spesso ci si dimentica che donare il sangue è un gesto breve e indolore: il prelievo, escluse le visite mediche precedenti, ha una durata di circa dieci minuti, e non presenta rischi particolari per la salute. Il donatore potrà al limite risentire di un po’ di debolezza subito dopo l’operazione, ma i due litri di sangue prelevato comunque si rigenereranno automaticamente nell’organismo nel corso delle 24 ore successive, specialmente se si fa un largo consumo di liquidi.

Basta un singolo gesto per salvare ben tre vite umane, poiché il sangue donato verrà separato nelle sue tre componenti principali (globuli rossi, plasma e piastrine), ognuna riutilizzabile per un paziente differente. Inoltre il range di persone che può essere aiutato con una donazione è abbastanza vasto, a partire da chi è stato colpito da eventi traumatici e deve sottoporsi a interventi chirurgici, per arrivare a chi ha patologie croniche del sangue o deve fronteggiare stati critici di malattie, come la leucemia e il cancro. Il donatore, se in buona salute, può anche decidere di divenire periodico, se si sottopone ad analisi e visite mediche gratuite per verificare di volta in volta l’idoneità del proprio sangue per le trasfusioni, e dovrà dunque godere di un corretto stile di vita costante,con il beneficio di migliorare la sua salute oltre a quella del paziente.

I requisiti base dunque per poter effettuare tale pratica sono i seguenti: bisogna, innanzitutto, aver raggiunto i diciotto anni di età ed avere una massa corporea superiore ai 50 kg, in aggiunta, i valori di pressione, battito cardiaco ed emoglobina devono essere nella media.

Altri criteri di esclusione per potenziali donatori possono essere temporanei, ad esempio per donne in gravidanza e ai primi giorni di ciclo mestruale o per chi si è recentemente tatuato o sottoposto a foratura delle orecchie. Mentre certamente sarà esonerato in modo permanente dalla donazione chi abusa di sostanza stupefacenti o alcoliche, e chi invece è affetto da patologie gravi.

Se insomma, si gode di buona salute e si è esenti da tutti questi ulteriori fattori ci si può recare alle strutture trasfusionali, avendo effettuato una leggera colazione, priva di latte e dei suoi derivati, e una volta giunti lì in seguito a una visita medica approfondita e presentando i propri documenti d’identità, si potrà effettuare il prelievo.

Alla fine dell’incontro, la rappresentante della Onlus ha distribuito dei ticket a tutti coloro che avessero voluto donare il proprio sangue, valido per l’Ospedale Sant’Andrea e per il Policlinico Umberto I, specificando che il donatore, in seguito al prelievo, tra gli altri vantaggi, può usufruire della giornata di riposo, richiedendo il certificato medico al responsabile della raccolta.

Serena D’Arcangelo VI