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Violenza di genere e il mancato riconoscimento della parità dei sessi

La violenza di genere non è solo l’aggressione fisica di un uomo contro una donna, ma include anche vessazioni psicologiche, ricatti economici, minacce, violenze sessuali, persecuzioni. Compiute da un uomo contro una donna in quanto donna. A volte sfocia nella sua forma più estrema, il femminicidio”. Tutti i comportamenti che non tengono conto della volontà della donna, che ha diritto a dire di sì e di no a qualsiasi idea o proposta come qualunque essere umano dotato di diritti e dignità, sono di per sé violenti.

Stando ai dati, dunque, in Italia, ogni 7 minuti, un uomo  stupra o tenta di stuprare una donna. Ogni 3 giorni nel nostro Paese un uomo uccide una donna. Per non parlare dei tanti, piccoli episodi di violenza quotidiana: donne che non possono uscire a fare quel che gli pare perché il marito o compagno glielo impedisce, ragazze che vengono rimproverate perché si vestono come gli pare, adescamenti in discoteca. Frustrazione, non realizzazione personale dell’uomo, difficoltà sul lavoro o nella vita, insoddisfazione, sono solamente parte delle motivazioni superficiali di questi eventi, ma il vero motivo è il mancato riconoscimento della parità dei sessi. Purtroppo, ancora oggi è possibile trovare uomini che ogni tanto se ne escono con frasi, come: “l’uomo è fatto così” o “la donna deve lavare i piatti”, o anche se non lo dicono, ci scherzano su. Per questo motivo L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito per il 25 novembre, la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo argomento.

Syria Patti, III BL