• Home
  • Blog
  • Articoli
  • La costituzione vista con gli occhi di una nonna – intervista

La costituzione vista con gli occhi di una nonna – intervista

La costituzione vista con gli occhi di una nonna

Terzo articolo della costituzione Italiana:

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Abbiamo deciso di intervistare la signora Lea Vadalà (mia nonna), una persona di grande cultura che nella sua vita ha viaggiato molto e ha vissuto 4 anni a New York. Perciò ha una visione più ampia della società e dei problemi correnti, rispetto ad un adolescente che potrebbe non essere mai uscito dall’Italia. 

Vediamo cosa ne pensa del terzo articolo della costituzione e di ciò che dichiara:

1) Siamo tutti uguali di fronte alla legge?

Così dice la legge e così dovremmo essere, però in effetti non lo siamo.

2) Nell’Italia di oggi vengono fatte distinzioni sociali tra le persone?

Sicuramente sì. 

3) E’ compito della repubblica rimuovere questi ostacoli e distinzioni?

E’ compito della repubblica rimuovere gli ostacoli e le distinzioni, ma non è sempre facilmente attuabile perché al di fuori di quelle che sono le leggi della repubblica ci sono persone che comunque tendono ad ostacolare questo genere di progresso. 

4) Come dice il terzo articolo della costituzione, tutti i lavoratori devono partecipare alla vita politica ed economica del paese. Secondo te come può influire l’alto tasso di disoccupazione sull’organizzazione politica, economica e sociale Italiana?

Il tasso di disoccupazione dipende dallo stato dell’economia del paese, quindi il paese dovrebbe fare in modo che tutti i produttori, e le aziende produttrici, siano messe nelle condizioni di lavorare bene e perciò di avere meno disoccupazione possibile.

Non è sempre facile, né per gli imprenditori e né per l’economia attuare tutto questo. Per realizzare ciò ci vorrebbe onestà intellettuale e soprattutto aiuti nella gestione dell’economia da parte dello Stato; altrimenti i lavoratori rimarrebbero indifesi e perciò disoccupati. 

Mattia Monti