Il paese più sfortunato d’Italia

Colobraro, conosciuto come il paese più sfortunato d’Italia, è un borgo di circa 1150 abitanti, situato su uno sperone che domina la valle del Sinni in Basilicata (provincia di Matera). Viene chiamato “Il paese senza nome”.

E’ famoso per il celebre detto: ”Ma vai a quel paese!”, pronunciato spesso nei momenti di collera. Un tempo, nessuno osava pronunciare il suo nome, probabilmente non si sapeva neanche della sua esistenza. Nessuno ha mai voluto mettere piede lì, dopo aver sentito le leggende folkloristiche narrate dai superstiziosi. Si narra che, negli anni ’50, un notabile di quel paese, per dimostrare la sua sincerità, durante un’assemblea affermò: “Dico la verità, cascasse un lampadario” , e subito dopo il lampadario si staccò dal soffitto. Da allora Colobraro iniziò ad essere considerato luogo di sfortuna e pregiudizio.

Ad alimentare queste credenze contribuì Ernesto De Martino, antropologo napoletano autore del saggio Sud e magia. De Martino studiò e fece conoscere i fenomeni del tarantismo, della magia popolare e dell’ esteso patrimonio dei falsi miti su cui si fonda la superstizione. Durante gli anni ’50 visitò Colobraro, sostenendo di essere stato vittima di sfortune varie. Nonostante tutto, i pochi abitanti sono riusciti a sfruttare questa sfavorevole diceria a loro vantaggio, trasformando il paese in una meta turistica. Infatti, negli ultimi 6 anni, numerose persone, ogni martedì e venerdì di agosto (giorni non casuali), vanno a visitare questo stupendo borgo, immergendosi nella fantastica natura che circonda il paese e ascoltando le varie leggende di personaggi fantastici o locali.

Tra i diversi personaggi fantastici troviamo le “masciare”, donne abili nelle arti magiche

 Queste donne incutevano timore solo con lo sguardo e venivano rispettate da tutti per evitare le possibili conseguenze negative causate da uno sgarbo o da una semplice occhiata. Erano considerate “speciali” perché possedevano conoscenze che gli altri non avevano (sapevano, ad esempio, praticare il “malocchio”). Troviamo, inoltre, i“monachicchi”, anime di giovani defunti, bambini o folletti, che durante la notte si divertono a dare fastidio ai superstiziosi, posizionandosi sulla loro pancia. 

di Carola Monte