Un invito a riflettere

La modernità ha reso i media i principali mezzi di diffusione della cultura e dell’attualità odierna, facilitando le comunicazioni e lo scambio di opinione. In certi contesti non è però garantita la libertà nello scambio di queste informazioni, anzi risultano influenzate le notizie stesse, al fine dell’utile del governo.

Dobbiamo purtroppo anche ammettere che il dominio dei potenti non prende arbitrio solamente in campo mediatico, ma riconoscendo i propri obiettivi politici nella cultura, anche religiosa, dei popoli; così facendo un governo può manipolare la prospettiva del singolo, e insediare l’assetto sociale più comodo ai politici stessi. L’ esempio, ahimè, più odierno è il conflitto in corso in Palestina che nasce dall’immigrazione del popolo ebreo verso oriente, nella terra promessa citata dalle sacre scritture. Il flusso di immigrazione crebbe poi esponenzialmente durante il XX secolo, i cui conflitti e persecuzioni, l’olocausto, spinsero gli ebrei a fuggire dai paesi europei. La popolazione autoctona araba vide in modo ostile l’insediamento di questa popolazione nel loro territorio, che nel 1948 ricevette il riconoscimento come stato da parte dell’Onu. Il popolo di Israele, mosso dal loro governo, dimostra un forte odio disumano per i palestinesi, a causa della propaganda politico-religiosa messa in atto dagli arabi, allo scopo di riconquista delle terre. In una guerra così complessa è ancora difficile definire chi ha ragione e chi torto. Resta però necessario trovare delle soluzioni.

D. Basile classe 3 B