Van Gogh, a Roma una mostra multisensoriale

I tre movimenti principali della vita artistica di Van Gogh legati alle sue emozioni e al suo stato mentale riflessi nella produzione delle sue opere

di Gaia Pallotta

 

Dal 2 ottobre 2016 al 27 marzo 2017 migliaia di visitatori si sono recati al Palazzo degli Esami e si sono lasciati trasportare in un viaggio multimediale tra le opere di uno dei più famosi pittori al mondo: Vincent Van Gogh.

La mostra multisensoriale “Van Gogh Alive – the Experience” permette infatti di fare un tuffo nella vita del famoso pittore olandese e ripercorrere quelli che sono i “movimenti” che caratterizzano la breve vita dell’artista per quanto riguarda lo stile, la tecnica e il suo stato mentale.

Le emozioni e la malattia sono proprio due dei maggiori caratteri che influenzano il percorso artistico di Van Gogh, che nei suoi quadri si trasformano in colori (più cupi o più brillanti), pennellate (più forti o più leggere) e soggetti.

I movimenti principali della sua vita artistica sono tre. Il primo si incentra sulla terra natale di Van Gogh: l’Olanda. Questo periodo è caratterizzato da colori cupi e tenebrosi, utilizzati sia nella rappresentazione di paesaggi e persone, sia di nature morte.

Il secondo movimento, invece, inizia quando Van Gogh si trasferisce ad Arles, in Francia. Questo fu probabilmente il periodo più felice e tranquillo della sua vita, durante il quale dipinse quadri pieni di colori vivaci, partendo dalla serie di girasoli fino ad arrivare alla passione per l’arte giapponese.

È proprio in questo stesso movimento però che si nota il peggioramento dello stato mentale dell’artista: il punto di svolta nella sua instabilità emotiva è rappresentato dal dipinto “La camera di Vincent ad Arles”.

Un forte cambiamento si ha poi dal momento in cui Van Gogh viene ricoverato nel manicomio di Saint-Rémy: durante questi anni nei suoi quadri emerge il contrasto fra crisi e autocontrollo e, tra immagini distorte e immagini tranquille, è proprio in questo periodo che dipinge “La Notte Stellata”.

Il terzo e ultimo movimento della vita artistica di Van Gogh esplora i paesaggi di Auvers-sur-Oise; in questi suoi ultimi quadri l’artista riesce a trasmettere il senso di vuoto che provava, in particolare nel dipinto “Campo di grano con volo di corvi”, uno dei suoi quadri più energici, che dipinse pochi giorni prima di suicidarsi.

Un ulteriore movimento che si può aggiungere è quello che esamina i numerosi ritratti dipinti da Van Gogh nel corso della sua esistenza. Durante i suoi ultimi 10 anni di vita, l’artista scrisse più di 900 lettere in olandese e francese che contengono i suoi pensieri, alcuni schizzi e le descrizioni dei suoi dipinti