Oggi lo studio è imposto come una priorità assoluta per
la formazione ragazzi, ma da solo non basta alla
crescita dell’individuo.
Secondo uno studio condotto a Los Angeles, si è
scoperto che i ragazzi che praticano sport hanno
maggiori risultati a livello accademico rispetto a coloro
che non praticano alcun tipo di attività ricreativa. Lo
scopo di quest’esperimento, fatto su oltre 2000 ragazzi,
era quello di testare attraverso dei quesiti due gruppi di
ragazzi con lo stesso livello di preparazione, ma uno
dopo una sessione di allenamento. In seguito allo studio
dei dati raccolti è possibile affermare che lo sport porta
a un rendimento scolastico più alto. Le spiegazioni che
accompagnano tale risultato ci vengono confermate
dalla scienza. A livello medico si è così ipotizzato che
l’incremento d’efficienza è dovuto al maggiore afflusso
di sangue nella zona cranica e all’aumento della quantità
di neuroni; dato dalla vicinanza delle zone del cervello in
cui si produce la proteina che permette la funzione di
questi, a quella relativa all’attività fisica.
Anche per quanto riguarda il metodo di studio lo sport
porta una maggiore agilità mentale. Imparando a
destreggiarsi sin da piccolo con un pallone, una
racchetta o con la conoscenza del proprio corpo, un
bambino metterà basi solide che gli permetteranno di
comprendere come risolvere un problema o affrontare
una situazione nel modo corretto.
La scuola è l’ente d’istruzione che ha il dovere di
condividere insegnamenti in tutti gli ambiti della cultura
ma in particolare di creare un buon cittadino che si
inserisca nella società in modo civile. Un ragazzo che fa
parte di una squadra sarà facilitato in questo percorso, in
quanto già membro di una realtà in cui si dipende gli uni
dagli altri e si collabora per un risultato comune. Perciò
lo sport e lo studio non si devono ostacolare privandosi
l’uno dell’altro ma devono essere delle basi dalle quali
un individuo possa realizzare le sue ambizioni e tagliare i
propri traguardi.
Alessandra Antonelli, Liceo Democrito