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“Open Day” e “Giorno della Memoria”, sensibilizzando i giovani

Siamo sicuri, nel 2018, di aver commemorato correttamente questa giornata?

73 anni fa, i soldati sovietici dell’Armata Rossa aprirono i cancelli di Auschwitz, uno dei principali teatri di un orrore: l’Olocausto.

Lo sterminio degli ebrei, dove perirono due terzi della comunità, circa sei milioni di persone, è stato ricordato ieri attraverso il “Giorno della Memoria”, ufficialmente riconosciuto dall’ONU nel 2005. Di anno in anno questa diviene un’occasione per non ricordare solo le vittime di quegli anni di follia, ma anche tante altre genti, famiglie, comunità che hanno subìto esodi dalle loro vite tranquille e decimazioni, dall’epoca delle colonizzazioni fino ai giorni nostri.

Lo scorso anno a tal proposito, la nostra scuola ha allestito una mostra iconografica, prefiggendo come obiettivo principale la riflessione dell’osservatore su due tristi vicende con cui l’Europa ha avuto a che fare: la Shoah e i vari naufragi nel Mediterraneo. Indubbiamente, i due temi non dispongono né di luogo né di cause comuni, ma impressionano in ugual modo chi assiste a tali vicende attraverso racconti, spezzoni di filmati e di vite, sollevando a volte polemiche.

Visto l’apprezzamento della scorsa esposizione iconografica, quest’anno la stessa è stata riproposta in concomitanza dell’Open Day dell’istituto. A parteciparci sono stati così numerosissimi ragazzi, venuti da varie classi terze delle scuole medie dei dintorni. I giovani partecipanti si sono dimostrati entusiasti della visita al Liceo e colpiti dalla manifestazione, tenutasi nell’auditorium, che introduceva la mostra.

L’occasione è stata colta al volo per sensibilizzare i ragazzi, spesso distratti da tecnologie e giochi, su vicende del passato che sono sfuggite di mano. Ma anche del presente, che sfuggono tutt’ora a generazioni spesso indifferenti e ignare delle storie di morti e sofferenze che rimangono poco ascoltate. Nella speranza che proprio le future generazioni prendano in mano la situazione.

 

Nunzio Larosa