Liberi di essere noi stessi

Kimberly Caziero

Il 30 Novembre 2017, al cinema multisala Vasquez e a Catania, il liceo Corbino, unico istituto partecipante di Siracusa, ha assistito con alcune delle sue classi a una videoconferenza intitolata “Libertà e uguaglianza” tenuta dall’ex magistrato Gherardo Colombo, con la collaborazione di Pif e Sergio Rizzo, in collegamento via satellite con quasi trecento istituti di istruzione secondaria superiore di tutta Italia e un totale di ventitremila partecipanti. Gherardo Colombo ha messo in relazione uno dei temi più delicati in Italia, ossia la libertà, con la legge, l’uguaglianza e le nostre scelte, e le conseguenti responsabilità. Egli ha affermato che la libertà è il bene primario, ma che si può anche essere uguali per pari condizione e non essere liberi. È stato il caso di coloro che malauguratamente nella seconda guerra mondiale sono finiti vittime dei campi di concentra-mento, e di coloro che al giorno d’oggi sono soggette alle minacce mafiose e alla richiesta del “pizzo”. A tal proposito Pif ha fatto un intervento, facendo ben intendere che gli stranieri, al solo sentire il nome del nostro Paese, esclamano: «Pizza, pasta… e mafia!» Altro che mandolino. Proprio noi siracusani ne sappiamo qualcosa, e non a caso negli ultimi giorni siamo stati accusati di tacere e subire questa vergognosa situazione, ma ciò che ci fa onore è che siamo scesi in piazza, proprio il 30 novembre, per manifestare contro questa realtà nascosta, che nulla dovrebbe avere a che fare con noi e la libertà. Poi l’ex magistrato ha continuato, rivisitando un concetto prettamente socratico: “Il sapere rende liberi”. Egli ha confermato ciò, ma ha aggiunto che solo se analizziamo con spi-rito critico le nostre conoscenze possiamo veramente sentirci liberi di scegliere, e ciò è importante specie in un’età come la nostra, nella quale intraprendiamo veri e propri percorsi di vita.

Eppure a volte ci sentiamo limitati nelle nostre libertà da troppe regole, troppe imposizioni e leggi che inquadriamo come punizioni o ostacoli ma che, seguendo le riflessioni di Gherardo Colombo, se poste in contesti differenti vediamo come leggi che ci tutelano. Un esempio è rappresentato dalle leggi di tutela della comunità LGBT+, dei disabili e delle donne, che fino a meno di cinquanta anni fa si sposavano ancora per accordi presi tra le famiglie. Non si intende dire che le donne debbano essere grate di qual-cosa che è loro di diritto, ma c’è da ammettere che ci sono stati passi avanti che in altri Paesi non sono avvenuti, e ne sono un chiaro esempio le spose bambine. Durante la conferenza Sergio Rizzo ha invece sottolineato gli effetti dei social e della globalizzazione affermando in una nota dolente che, se da un lato organizzazioni di export come Amazon creano posti di lavoro, dall’altro non solo retribuiscono poco i propri dipendenti ma sottraggono clientela, e quindi possibilità di sviluppo, nei diversi comparti commerciali.

Al termine delle sue riflessioni ha giustamente detto: «Chi pensa a postare sui social accuse alle case farmaceutiche a proposito dei vaccini, dovrebbe pensare che ogni post su Facebook fa arricchire ancora di più il suo fondatore.» Tutto ciò che è stato detto è stato espresso per farci riflettere, ma la vera differenza sarà tra chi ha ascoltato e chi ha sentito: solo chi avrà ascoltato agirà in futuro tentando di applicare questi principi nella sua vita.

Liceo Scientifico e delle Scienze Umane O.M. Corbino Siracusa