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Donne lavoratrici negli anni della crisi economica: nuove realtà

Donne tuttofare

Disparità di retribuzione tra uomini e donne, lavoro domestico sulle spalle femminili in aumento i litigi con il partner

“L’emancipazione femminile è costantemente in crescita , la donna è sempre più autonoma, lavora e si occupa dei figli”, queste le parole del ministro delle pari opportunità, a oggi ancora   un sogno più che una realtà, almeno nel nostro paese. La disparità di retribuzione tra uomini e donne, in Italia è sconcertante: nel settore privato è addirittura del 19,7%, mentre nel pubblico è del 3,7%.
Se guardiamo all’Europa però scopriamo che i salari delle italiane non sono tra i più penalizzati: l’Italia si posiziona infatti all’ottavo posto su trentuno Paesi analizzati. E’ proprio la nostra Costituzione a sancire da settant’anni che “la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e a parità di lavoro le stesse retribuzioni che spettano ai lavoratori”.
Da un altro sondaggio che coinvolge principalmente le lavoratrici italiane è emerso che in tre casi su quattro, ovvero nel 76,2%, l’impegno domestico e la gestione dei figli pesano quasi esclusivamente sulla donna , in Grecia si arriva addirittura all’85%.
Circa il 56% delle donne però riesce almeno a contare sull’appoggio del partner o dei genitori per il menage familiare , il 60% invece è assistito da enti locali , mentre il 72% non ha scelto tra le due opzioni, ma dietro alcune famiglie si nascondono problematiche più serie.
È in dubbio infatti che l’emancipazione del sesso debole abbia creato non pochi risvolti negativi e di difficile soluzione. La crisi economica che ha colpito il mondo occidentale dal 2008 ha nettamente diminuito le possibilità di trovare lavoro e di fatto ha incrementato il precariato.
Le donne hanno pagato particolarmente questa situazione,  e sempre più, impegnate alla ricerca di un lavoro stabile, hanno sacrificato la vita affettiva e familiare, come dimostrato dall’aumento delle donne “single” e del clamoroso crollo delle nascite in Italia, documentato dagli ultimi dati ISTAT. Infine, la condizione delle donne lavoratrici, talvolta più autonome, talvolta precarie, spesso molto impegnate, ha profondamente mutato il rapporto con il partner, aumentando la possibilità di scontro e di conflitto. Non a caso negli ultimi anni sono molto aumentati i casi di incomprensione e di femminicidi, come si può desumere dai dati statistici ufficiali.
Come afferma Anna Maria Mozzoni, che ha combattuto per affermare la parità di genere: “negare alla donna una completa riforma nella sua educazione, negarle più ampi confini all’istruzione, negarle un lavoro, negarle un’ esistenza nella città, una vita nella nazione, un’importanza nell’opinione non è ormai più cosa possibile”
E allora quale sarà il futuro della donna di Adamo?
Dal riconosciuto diritto di voto dopo la seconda guerra mondiale all’essere ministra oggi, dalla donna angelicata del lontano 1200 alla modella longilinea e avvenente degli anni 2000, il gentil sesso riuscirà nel prossimo futuro a delegare all’uomo il suo ruolo di management familiare, a diventare Papa o si tornerà indietro per garantire alla famiglia la stabilità affettiva di un tempo?
Di fatto la parità dei sessi non può prescindere dalle differenze, perchè uomini e donne non sono mai stati uguali e essere diversi è un diritto fondamentale.

II Tommaso Salvini
Roma
Ludovica Schiavo-Giulia Sorice IIIC