Ti diremo ancora un altro………..forse!!

“Basta con i mezzi tirocini e i mezzi stage.”  Queste sono le parole che Pierluigi Bersani ha pronunciato il 15 febbraio scorso  riguardo alla legge della Buona- Scuola, nel programma televisivo Quinta Colonna (Rete 4). Risulta evidente la volontà di criticare fortemente la modalità con cui le varie attività di formazione vengono svolte, in questo caso infatti non si è risparmiato nel giudicare il progetto inutile e privo di qualità. Lo stesso Bersani ha asserito  inoltre : “Oggi vedo cose terribili: tirocini, mezzi tirocini, finte alternanze scuola lavoro. Bisogna sbaraccarle tutte quelle cose lì”. Questo messaggio comunica una netta opposizione politica a ciò che dovrebbe aiutare a costruire il futuro professionale delle generazioni studentesche nei decenni a venire. Con la legge 107 emanata nel 2015 dal governo Renzi, si mirava ad una formazione più consapevole,  alla possibilità di approfondire le proprie conoscenze in ambito pratico ed ottenere cosi una svolta nel mondo del lavoro. I fatti sembrerebbero dire altro: Secondo i calcoli svolti tra il 2014 e il 2016, si stima, che solo il 51% di tutti gli studenti che hanno svolto l ‘alternanza scuola lavoro nel triennio, avranno una possibilità di trovare lavoro.  Molto spesso è necessario anche partecipare a questo progetto subito dopo aver concluso  gli studi per raggiungere il 90 % circa di probabilità.  In teoria il progetto di scuola-lavoro prevede un’ esperienza pratica volta a formare lo studente mentre è ancora inserito nel percorso didattico o immediatamente dopo la sua conclusione. Un’opportunità volta non solo a formare lo studente , ma anche idonea a far emergere un  talento nascosto magari sconosciuto anche a chi lo possiede. Non ultimo un inserimento dello  studente in un contesto professionale può rappresentare un occasione per limare eventuali difetti della propria personalità. Nella pratica non è sempre così ottimale e viene quindi da domandarsi il perché. Innanzitutto ci sono vari fattori che ora tenteremo di analizzare: in primo luogo si consideri una condizione di stress diffuso, poiché i ragazzi sono spesso impegnati in luoghi chiusi e  la routine giornaliera viene stravolta a causa di nuovi orari e rapporti con persone  estranee. Il tempo libero si dimezza e gli obblighi scolastici assumono il carattere del lavoro forzato apparentemente senza un adeguato compenso.

Si aggiunge a questo il carico di compiti a casa.  A questo proposito il 13 febbraio scorso la ministra dell’istruzione Valeria Fedeli ha detto:” Ebbene ci deve essere un equilibrio, che tenga conto del processo di alternanza. Per questo credo che non si possano caricare gli studenti di compiti a casa quando son  impegnati nello svolgimento di tirocini.” Questa decisione rispecchia però dei lati negativi. Infatti dopo uno stage che dura circa una settimana al di fuori della scuola, il livello di attenzione verso lo studio cala del tutto. Il primo giorno di rientro da questa esperienza è letteralmente infernale! A questo punto qualcuno potrebbe chiedersi: ”Allora l’alternanza non ha alcuna positività?”. La risposta è sì, la formazione abitua alla vita professionale. Si è calcolato infatti che sul 67 % degli studenti italiani che opta per l’università, il 16 % alterna allo studio teorico il lavoro. Adottare questo stile di vita precocemente è quindi utile, ma non tutti ragionano in questo modo. Il restante 51% infatti basa il proprio orientamento universitario solo ed esclusivamente sulla parte teorica.” e per quel che riguarda la maturità?”, per uno strano caso  solo il  15%  dei diplomati, che hanno conseguito l’ esame con un voto alto, si applica coscienziosamente in una professione, al contrario il 23 % di quelli, che avevano un voto basso, riescono facilmente a procurarsi un qualche lavoro specialmente nel settore della ristorazione. Infine un’altra caratteristica positiva di questo progetto politico è la possibilità di viaggiare, consultando le indicazioni di una bussola che non punta verso il  nord. I ragazzi hanno l’opportunità di cimentarsi in nuove esperienze e comprendere la direzione giusta da seguire, tracciando una nuova rotta nel corso della propria vita.

 

Gaia Coppola