In questo periodo ci sono stati molti eventi climatici estremi, che hanno causato vari danni in tutta l’Italia. Ad esempio in Liguria, alla fine di ottobre, ci sono state forti mareggiate che hanno distrutto molte spiagge e molta costa, anche in montagna ci sono state terribili cadute di alberi, intere foreste delle Dolomiti sono andate distrutte a causa di fortissime raffiche di vento, fino a 120 km all’ora, anche quelle di abeti rossi in Trentino, conosciute come “le foreste di Stradivari”, da cui i maestri liutai prendono un legno pregiato per costruire i violini.
Di questo tema dei cambiamenti climatici, abbiamo sentito parlare alla mostra fotografica “Sulle tracce dei ghiacciai”: abbiamo visto le bellissime fotografie di Fabiano Ventura che è un fotografo romano specializzato in tematiche ambientali. Negli ultimi anni ha fotografato vari ghiacciai: nelle Ande, nell’Himalaya, in Alaska e in molte altre località di alta montagna.
E’ andato a cercare in antichi archivi le foto dei ghiacciai risalenti a circa un secolo fa, poi ha ricercato lo stesso punto per scattare la foto identica: in questo modo è stato possibile confrontare il cambiamento dei vari ghiacciai che si sono ridotti a causa dell’innalzamento della temperatura, in alcuni casi sono quasi scomparsi!
Questo comporta anche l’innalzamento del livello del mare che provoca danni enormi alla Terra.
Noi, dopo aver ammirato molte fotografie e notato i grandi cambiamenti dei ghiacciai, abbiamo potuto parlare direttamente con il fotografo che era presente alla mostra e che ha risposto volentieri alle nostre domande.
Gli abbiamo domandato se è stato molto difficile trovare il punto esatto da cui era stata scattata la fotografia originale? Ci ha risposto di sì, che è stato difficile perché per trovare quell’angolazione precisa della foto ci vuole molto tempo.
Gli abbiamo chiesto anche se un errore nell’angolazione di qualche centimetro cambia la foto. Ha risposto che non succede niente se sbaglia di qualche centimetro, però un errore di qualche metro sì.
Gli abbiamo poi domandato se sono state molte le difficoltà nelle sue spedizioni? Ha detto che ci sono difficoltà soprattutto ambientali e climatiche perché la temperatura in quei posti è molto bassa, l’altitudine è estrema e bisogna essere attrezzati bene; inoltre bisogna stare attenti agli animali feroci, tipo gli orsi.
Ci ha raccontato che deve ancora fotografare il Monte Bianco e i ghiacciai delle catene montuose alpine che ha tenuto per ultime.
Abbiamo capito, grazie a questa mostra, che è cambiato il clima della Terra e che è assolutamente necessario intervenire per diminuire l’effetto sera e l’inquinamento atmosferico che lo ha causato!
Noi pensiamo che sia colpa dell’uomo se il clima sta cambiando e vorremmo tanto che la Terra fosse… un posto migliore!
Ambra – Aurora – Elisa – Alexandra – Elena
