Il fumo crea dipendenza

Il tabagismo, ovvero la dipendenza dal fumo di tabacco, è una vera piaga sociale della società moderna. La nicotina è ritenuta “la più diffusa droga leggera”, in quanto è considerata cosa normale anche negli ambienti lavorativi farne uso, trovando spazi dove è accettato come lecito. È cresciuto notevolmente l’uso delle sigarette tra i giovani, e si hanno anche casi di approccio al tabacco anche ai minorenni, sebbene sia illecito, qualora specialmente le famiglie hanno tra i parenti tabagisti (che allora considerano normale usarne).

Il fumo che si genera dalla combustione incompleta del tabacco e della carta che lo avvolge è costituito da almeno 4000 sostanze. Tra queste, le più pericolose per l’organismo umano sono: sostanze irritanti, catrame, monossido di carbonio e nicotina. Bisogna considerare che i filtri riducono la quantità di queste sostanze che arriva nelle vie respiratorie, ma non le eliminano.

Le sostanze irritanti causano danni immediati alla mucosa delle vie respiratorie; l’azione irritante provoca tosse, eccesso di muco, bronchite. Il catrame, facente parte della componente corpuscolata del fumo, comprende diverse sostanze cancerogene. Inoltre, esso irrita le vie respiratorie, ingiallisce i denti, contribuisce all’alito cattivo e alla sensazione di amaro in bocca. Il monossido di carbonio è un gas velenoso. Infine, la nicotina è un composto naturale, presente nel tabacco in una percentuale che va dal 2 all’8%. La nicotina contenuta in una sigaretta non è molto tossica. Il problema principale è infatti un altro: essa dà dipendenza, che comporta difficoltà di smettere di fumare.

In generale, il fumo provoca danni all’apparato respiratorio, al cuore e al sistema circolatorio e, più nello specifico, nelle donne aumenta il rischio di tumore all’utero, diminuisce la fecondità e, qualora incinte, aumenta il rischio di partorire bambini con problemi fisici e mentali. La speranza di vita di un fumatore è comunque di 8 anni inferiore a quella dei non fumatori. Inoltre, vi è tutta una serie di conseguenza minori, come l’affaticamento della vista e la perdita della memoria.

Al contrario, smettendo di fumare si hanno diversi vantaggi: prima di tutto benefici immediati, cioè che si verificano nell’arco di qualche ora, come una migliore respirazione e una maggiore capacità nella percezione di odori e sapori. Inoltre, esiste tutta una serie di benefici a lungo termine: aumenta la speranza di vita, si riduce il rischio di tumori, scompaiono tosse e catarro, migliora la circolazione, migliora la qualità del sonno, fa diminuire le fughe, migliora il colorito della pelle, fa ringiovanire, …

Ma in che senso “fa ringiovanire”?

Smettere di fumare non solo rallenta l’invecchiamento cutaneo, ma riesce addirittura a “far tornare indietro” l’orologio biologico della pelle. In sostanza, smettendo di fumare la pelle ringiovanisce, secondo gli esperti con un salto all’indietro di ben 13 anni.

 

Giacomo Alicandro