È andato in onda sabato 4 maggio il nono appuntamento del programma di Tgcom24 in collaborazione con Mediaset Espana e il Parlamento europeo.
Tema centrale del nono appuntamento è stato il cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni e la dipendenza da social e videogame.
Voci di esperti ma anche di vittime, dall’Italia alla Spagna, hanno riempito lo scenario nel viaggio di Alessandra Viero e Pilar Garcia de la Granja.
Scenario italiano
“Le parole fanno molto più male delle botte”, sono queste le parole scritte da Carolina Picchio prima di togliersi le vita a 14 anni.
E si parte proprio da Paolo Picchio, il padre della giovane vittima, che dal 2013 porta avanti la testimonianza della figlia per sensibilizzare i giovani.
Carolina, che si è uccisa per gli effetti del video di lei ubriaca che alcuni suoi coetanei hanno pubblicato dopo una serata passata in casa, è diventata l’icona in Italia per la lotta e la prevenzione dal cyberbullismo.
Nell’intervista il padre spiega che la storia di sua figlia ha ispirato la legge 71/2017 sul cyberbullismo, portata avanti dall’allora insegnante di Carolina, la senatrice Elena Ferrara.
Un altro caso italiano
A farcela è stato David Fabbri, preso di mira dai compagni perché dislessico, che ha denunciato i vari episodi di bullismo e cyberbullismo.
Passando dal policlinico Gemelli si parla di dipendenza da social e Internet con la dott.ssa Flaminia Alimonti, psichiatra, e con il prof. Federico Tonioni.
Scenario spagnolo
Con gli psicologi Nuria Moreno, Patrizia Sànchez, Cristela Garcìa e Antonio Soto e con Javier Carbonell, dell’Assoziazione Sindrome-dipendenze, e José Jiménez, dell’Associazione Giocatori in Riabilitazione si parla delle nuove dipendenze nell’era digitale in cui 8 miliardi e 500 milioni di dispositivi sono collegati a internet, numero maggiore della popolazione mondiale.
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di Paolo Ferrara