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Memoria e Futuro: quando la cultura diventa un’arma contro la mafia

La mafia è ancora molto diffusa, ma ci sono delle organizzazioni come “Memoria e Futuro” che cercano di contrastarla con l’impegno sociale e attraverso strumenti di comunicazione come, seminari e libri. Infatti quest’associazione ha anche pubblicato un libro dal titolo: “Le verità nascoste, da Aldo Moro a Piersanti Mattarella e Pio La Torre”, libro in cui si cerca di fare luce su verità che sono state nascoste per molto tempo.

Venerdì 5 aprile 2019, nell’auditorium “Giancarlo De Carlo” del monastero dei Benedettini dell’Università di Catania, si è tenuto il quinto dei sei seminari a tema “Mafia e antimafia oggi”, coordinato dal Dipartimento di Scienze umanistiche, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria civile e Architettura.

Ogni anno viene celebrato l’anniversario di una vittima di mafia, ma la mafia ancora esiste. Non si pubblicizzano nemmeno le cause per cui la mafia ha ucciso una persona, annullando il significato di antimafia. L’azienda mafiosa si basa sull’assenza di forze dell’ordine, proliferando l’azione della mafia, in questo modo lo stato sociale mafioso prende il posto dello Stato. Quindi si attiva un meccanismo per cui i giovani diventano terreno fertile per la mafia, per ottenere nuovi raccolti. Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, molto spesso la morte di queste persone non è dovuta solo all’azione di Cosa Nostra, ma ad un vero e proprio circolo di associazioni ed istituzioni che comprende non solo la mafia, ma anche fascismo e servizi segreti internazionali. Di conseguenza, pur di non rivelare la causa della morte di queste persone, si rimane sempre nell’anonimato. È il caso dell’omicidio Mattei che fu insabbiato e giustificato con un incidente aereo. Possiamo quindi parlare di “depistaggio”, cioè uno sviamento delle indagini condotte dalla polizia, per questo si può parlare di un vero e proprio blackout democratico perché non si fa luce sulle indagini ma si nasconde una verità scomoda attraverso finte giustificazioni e in alcuni casi finte testimonianze.

Purtroppo, la mafia è ancora oggi una terribile realtà che dobbiamo combattere tutti insieme attraverso la cultura, che è l’unica forza che rende l’uomo libero. Ognuno di noi può contribuire a questa lotta facendo la sua parte, perché non prendendo una posizione si finisce per essere dalla parte della mafia, perché diventiamo complici della mafia se non interveniamo per fermarla. Anche la scuola svolge un ruolo fondamentale nella lotta contro la mafia, perché l’informazione e la conoscenza sono le nostre armi per dire no alla mafia.

Oggi esiste un’antimafia istituzionale ed aziendale, ma non esiste ancora un’antimafia sociale. Finora per combattere la mafia si è ricorso ad arresti e a confische di beni, ma non si è mai intrapreso un cammino culturale ed educativo, perciò sociale, per sconfiggere la mafia. Durante la conferenza si è parlato di antimafia sociale come un percorso non ancora presente legalmente ma messo in atto da tante associazioni tra cui “Memoria e Futuro”.

La cultura è un’arma potente per sconfiggere Cosa Nostra, per cui è necessario scegliere la via dell’insegnamento e della ricerca, perché solo portando avanti questo progetto possiamo unirci per porre fine alla mafia.

Alla fine della conferenza si è ricordato lo scrittore e giornalista Giuseppe Fava, vittima della mafia che ha perso la vita il 5 gennaio del 1984 a Catania. Riportiamo alcune delle sue parole contro la mafia lette al concludersi del seminario: “la mafia si vince e si combatte attraverso la cultura. Una nazione non può vivere senza cultura. Noi siamo la mafia, noi non siamo contro la mafia. Viviamo dentro un sistema mafioso. La scuola dovrebbe educare alla legalità. C’è necessità di giustizia sociale, la scuola deve insegnare a fare politica e ad essere dentro la politica. Gli uomini stanno in partiti corrotti. Nella Repubblica ci deve essere giustizia, per essere sicuri di avere la propria dignità”.

Foto di Irene Bevacqua ed Erika Geraci

Irene Bevacqua ed Erika Geraci, IV DL