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Il fenomeno dei zeru zeru: gli africani affetti da albinismo

Di Ciurea Nadina Cristina

Le ostilità manifestatosi nei confronti dei cosiddetti figli della luna, persone uguali alle altre che vivono “Sotto allo Stesso Sole”

I zeru zeru, cioè fantasma, soprannome che indica gli africani affetti da albinismo, sono vittime di una persecuzione tale da indurre alla loro espulsione dalle comunità, uccisione, mutilazione, e vendita di determinate parti del loro corpo su un vero e proprio mercato apposito.

L’albinismo, un’anomalia congenita della pigmentazione della pelle, dei peli e dei capelli che, secondo alcune ricerche, è apparsa per la prima volta oltre i due mila anni fa proprio in Africa, è diventato già da molti anni frutto di discriminazioni dettate dall’ignoranza, e nate a causa della diffusione di leggende popolari e superstizioni che, ad esempio, considerano la nascita di un bambino albino al pari di una maledizione divina, generata dal rapporto clandestino di una donna con un uomo bianco. Tant’è vero che non sono affatto rari i casi in cui un genitore è talmente impaurito dall’avversità sociale, che uccide il proprio neonato denominato “figlio della luna” oppure “figlio del diavolo”, o casi in cui le madri vengono abbandonate subito dopo il parto o perseguitate perché sospettate di adulterio.

Si tratta, purtroppo, di un fenomeno mondiale di cui i numerosi episodi di violenza sono stati registrati in ben 23 paesi dell’Africa, in Pakistan, India e Cina.

Inoltre non sono poche le organizzazioni fondate allo scopo di formare e proteggere i diritti delle persone affette da albinismo, tra cui, la più influente, l’UTSS (“Under the Same Sun”) fondata nel 2008 e diretta dal canadese Peter Ash, affetto egli stesso da questa rara patologia.