Alla scoperta della fauna minore della Riserva Naturale

Minore ma non troppo, perché anfibi e rettili sono invece essenziali per la biodiversità e l’equilibrio del nostro ecosistema, come illustrato da un nuovo libro

di Riccardo M. De Paoli

Sabato 8 febbraio alle ore 16.30 presso la Casa della Partecipazione di Maccarese, è stato presentato dagli autori, davanti ad un pubblico folto e molto attento, un nuovo e interessantissimo libro sugli animali che vivono nel nostro territorio.

Si tratta di Anfibi e rettili del litorale romano, aspetti naturalisti, storici e folcloristici scritto da Mauro Grano e Riccardo Di Giuseppe, edito da Il Formichiere e patrocinato dalla Lipu, dalla Societas Herpetologica Italica, dal Comune di Fiumicino e dall’Ecomuseo del Litorale Romano.

Dopo una breve introduzione da parte dell’Assessore Paolo Calicchio e della biblioteca dei Piccoli di Maccarese, insieme ai saluti della Pro Loco, gli autori hanno ricordato la loro sempre crescente passione per gli animali, che li ha portati a progettare insieme questo libro, nel quale si esamina quella che viene definita la fauna minore del nostro territorio: anfibi e rettili, cioè, che spesso suscitano in noi paure ataviche o sospetti, ma che invece sono davvero essenziali per la biodiversità e l’equilibrio di un’area particolare quale quella del Litorale Romano.

È inutile nascondere, infatti, che questa Riserva, che si estende per ben 16000 ettari, troppo vicina alla Capitale, è sempre più a rischio, minacciata dall’aggressione dell’uomo che in ogni modo cerca di comprometterla.

Ecco la necessità, quindi, di un libro come questo che, insieme ad un grande rigore scientifico e a magnifiche fotografie, prende in esame non solo le specie animali presenti da sempre tra noi, ma anche quelle cosiddette aliene, cioè provenienti da ecosistemi spesso completamente diversi, ma che velocemente si sono sapute inserire nel nostro ambiente, spesso a spese delle specie autoctone (ad esempio le varie specie di pappagalli che possiamo vedere volare nei nostri cieli o le cosiddette rane-toro). Ma di particolare interesse e carattere specifico dell’opera è la presenza di una parte dedicata alle leggende legate a molti degli animali presentati e di un’altra in cui sono riportati i nomi dialettali usati nella tradizione per indicarli

Questo per confermarci, se necessario, come questi animali abbiano sempre vissuto al nostro fianco e nel nostro immaginario.

Dopo la presentazione del libro, gli autori sono stati intervistati dagli alunni della scuola “E. Marchiafava”, accompagnati dalle loro insegnanti, che hanno potuto così vedere soddisfatte le proprie curiosità intorno ad un libro che li ha interessati moltissimo, al fine di una sempre più profonda conoscenza del territorio nel quale vivono e che in prima persona si sentono di dover difendere oggi e in futuro