Maturità o roulette russa?

Di Emanuele Caviglia

Sono passate alcune settimane, forse un mese, dall’ultimo sfogo. Pian piano la situazione sta migliorando, i contagi sono calati, siamo nel pieno nella fase 2 -o forse sarebbe più opportuna chiamarla fase congiunti, visti i numerosi dibattiti a proposito.-

Finalmente, con un’enorme liberazione, dopo 2 mesi di astinenza ho rivisto i miei compagni. Che meraviglia! Non mi ricordavo quanto fossero belle e belli, saranno mica cambiati durante la quarantena? E’ un discorso un po’ senile, infatti intanto fammeli abbracc…ah no giusto, che ingenuo, non possiamo. Vabbè, almeno tra un metro di distanza e l’altro ci possiamo vedere faccia a faccia, raccontarci come stiamo, quanto è stata sofferente la quarantena e tutto il resto. Eravamo andati a prenderci un gelato, e fra una cucchiaiata e l’altra, me ne esco così, senza preavviso: “Insomma ‘sta maturità l’avete capito com’è?” Non l’avessi mai detto, “Ci vuoi mandare di traverso il gelato per caso?” Effettivamente, forse, sono stato un po’ inopportuno, però il tema coinvolgeva più o meno tutti. Il giorno prima infatti, era stata cambiata per l’ennesima volta la prova dell’esame orale, e francamente tra professori e studenti non ci stava capendo niente più nessuno. Vabbè, dopo aver passato questa diventiamo immuni a qualsiasi cosa.

Ma è interessante, oltre che divertente, capire quante volte e come sia stata modificata la maturità 2020, che ha fatto stracciare ben più di una volta i piani degli studenti, che poverini ancora non sanno proprio di che morte morire.

Anzitutto, è importante ricordare che da quest’estate fino a pochi mesi fa ci sia stato un intenso viavai dalla porta dell’ufficio di Viale Trastevere, che naturalmente ha influito sul cambiamento della modalità d’esame.

1) L’anno scorso, è stato Marco Bussetti fautore delle malefiche buste ad estrazione, l’incubo di tutti i maturati 2019 (qualcuno ancora se le sogna…). Per cui, in estate si pensava che avremmo dovuto affrontare lo stesso destino dei classe 2000, e alcuni già si stavano esercitando sulla stessa base.

2) Ad agosto, però, complice la crisi di governo, il Ministro è stato rimpiazzato -per la gioia di tutti gli studenti- da Lorenzo Fioramonti, che ha messo immediatamente in chiaro di non essere poi così d’accordo con il sistema di estrazione delle buste, per cui almeno dava ai professori la possibilità di scegliere il punto di partenza per il candidato. Insomma, se proprio non erano carogne sapevano in che modo aiutarci…

3) E invece, già ci si stava abituando alla faccia di questo nuovo simpatico ministro che avrebbe dovuto decidere le materie e i professori interni/esterni, che anche lui ha chiuso baracca e burattini: infatti, costui, si è dimesso subito dopo la manovra di bilancio, che a suo dire aveva fornito pochi fondi alla scuola. O forse chissà, magari non se la sentiva di mettersi nei panni del boia, comunicando agli studenti del classico la versione di greco…

4) Motivo per cui, l’incombenza definitiva è toccata a Lucia Azzolina, ex dirigente scolastica con un passato da professoressa di storia e filosofia. E che dunque, dopo averci rifilato già il colpo basso di greco, per l’esame orale non ha voluto stravolgere i piani del suo predecessore. O meglio, fino a che il Coronavirus si è interposto fra noi e la maturità. Da lì è cominciata la sagra delle supposizioni, che -fermo restando la comprensione per la ministra, che ha dovuto vagliare più ipotesi possibili- hanno creato il panico tra i ragazzi.

5) La prima, come già spiegato nel corso del racconto, prevedeva un duplice scenario a seconda di quando gli studenti sarebbero tornati a scuola. E già questo aumentava l’insicurezza dei maturandi, che non sapevano se abbandonare i vocabolari di greco e latino (oltre all’analisi del testo di italiano) per sempre, o se continuare a esercitarsi fiduciosi di rientrare. Dalla data, inoltre, dipendeva anche la presenza di commissari interni o esterni, e nel peggiore dei casi si sarebbe fatta anche una storica maturità da casa.

6) Quando si è capito in che direzione tirava il vento, è definitivamente tramontata l’ipotesi versione-analisi del testo-commissari esterni per lasciar posto alla più auspicata orale-tutti membri interni. Già, ma come? E poi, quanto sarebbe dovuto durare? Inizialmente, anche stavolta la Azzolina non ha voluto discostarsi troppo dalle decisioni prese dal suo predecessore Fioramonti, per cui i professori avrebbero stabilito un tema e noi avremmo cominciato il discorso.

7) Successivamente, però, la ministra ci è venuta ancora più incontro, attraverso l’ipotesi che fossimo proprio noi a decidere in anticipo un argomento da cui partire e costruirci un fil rouge attorno; facile come un gol a porta vuota.

8) Infatti, neanche il tempo di crederci che c’è stato subito un dietrofront da parte del MIUR, che ha cambiato idea per l’ennesima -e si spera ultima- volta la decisione. In sostanza funziona così. Addio mappa concettuale, abbiamo lavorato così tanto per niente, le uniche due materie che sono collegabili attraverso un discorso omogeneo sono latino e greco, con un argomento stabilito insieme al professore. Poi arriva il turno dell’insegnante di italiano, che ci mette davanti un testo facendo rientrare sul ring la famosa analisi che sembrava spacciata. Infine, comincia il tiro al bersaglio. Da lì, sei vittima delle domande a campo aperto di tutti i tuoi professori, che possono chiederti qualunque cosa vogliano, e tu non puoi neanche sperare che ti vengano chieste proprio quelle due cose che sapevi di quella materia in virtù di una mappa concettuale che ti eri costruito attorno.

Siamo al 15 maggio, ma ancora non abbiamo ancora la certezza ufficiale, nero su bianco, di come sarà la nostra maturità. Siamo stati spettatori di tantissime illazioni, mai ufficializzate dal Ministero, ma ora il tempo stringe per tutti. Anche per il MIUR.

Quando vedo o sento i miei amici, mi chiedono tutti curiosi: “Insomma si è capito che vi fanno fare?” Rispondo ogni volta con un rumoroso romanesco “BOOOHHH”.

Ormai l’incertezza è diventata la nostra unica certezza. Più che una normale maturità, questa sembra essere un giro di una roulette russa.