Divertirsi o preservarsi?

In questo periodo di pandemia il problema principale è la libertà di movimento, il che causa problemi per molte attività. Il nostro senso civico ci fa trovare in ballo tra due pensieri diversi: mettere in secondo piano il problema dello spostamento e focalizzarsi sui bisogni che noi umani abbiamo o rimanere a casa e preservare la propria salute? Ognuno ha i propri diritti, ma in questo periodo molti ce ne sono stati tolti o momentaneamente sospesi per preservare la salute, evitando gli spostamenti tra province, tra regioni ed anche tra i quartieri della stessa città. Il governo ha associato un colore allo status epidemiologico delle regioni: giallo (indica che lo spostamento tra province è permesso, ristoranti o bar aperti fino al primo pomeriggio), arancione (spostamenti non possibili tra province, se non con un permesso lavorativo o residenziale, locali aperti solo d’asporto) rosso (spostamenti non permessi nemmeno nella città stessa, se non per beni primari, locali chiusi) e bianco (spostamenti permessi, ristoranti aperti fino alle 23, bar, pub, caffetterie e simili con chiusura prevista per le 21). Alcuni articoli della Costituzione italiana ci specificano a caratteri cubitali che il cittadino è libero, ha diritti e doveri che gli spettano, libertà di partire e libertà di restare, ma in tempi di pandemia e di paura globale, bisogna scegliere di seguire la costituzione, oppure privilegiare su di essa i decreti? Bisogna affidarsi ai propri diritti? Ogni persona ha opinioni discostanti e naturalmente non ne esiste una giusta e una sbagliata, noi da cittadini dobbiamo attenerci ai decreti e alle cose che ci vengono imposte, poiché ci vengono imposte per un motivo ben preciso: la nostra salute. In questa situazione confusionaria dobbiamo affidarci al nostro buon senso, che ci permette di vedere con una visione un po’ piú ampia la situazione, ci permette di fare le nostre scelte, preservare la nostra salute e delle persone che ci stanno accanto, in un certo senso ci si deve responsabilizzare. La soluzione è coniugare la libertà con la responsabilità, ognuno di noi ha diritto alla salute e diritto alla libertà di movimento, ma quanto ci conviene spostarci per cause non realmente importanti, con la possibilità di mettere a rischio la nostra salute? Anche adesso, con la Pasqua imminente, il Governo invita la popolazione ad un atto di civiltà, restando a casa e limitando gli spostamenti. Pasqua e Lunedì dell’Angelo saranno infatti in restrizione. Secondo quanto stabilito dal decreto legge in vigore dal 6 marzo, nei giorni 3, 4 e 5 aprile tutta l’Italia sarà in zona rossa. Quindi sarà vigente una stretta, seppure con qualche  concessione: soltanto in quei tre giorni sarà possibile effettuare una visita al giorno all’interno della Regione, a parenti o amici. Possono muoversi non più di due adulti insieme (con minori di 14 anni o disabili o non autosufficienti conviventi) tra le ore 5 e le 22. Per il resto, non sarà comunque possibile uscire dal Comune di residenza. Ancora una volta bisogna attenersi alla legge, per fermare la diffusione del virus e il contagio, in previsione di una estate finalmente libera.

Viviana Rafanelli

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