Roma contemporanea: la “Dea Roma” di Igor Mitoraj

La fontana monumentale dedicata alla Dea Roma di Piazza Monte Grappa è stata realizzata nel 2003 dallo scultore polacco Igor Mitoraj. Questa, raffigurante un volto femminile, è posta al centro di una piazza in cui si alternano zone pedonali, di sosta e siepi che segnano dei percorsi. La scultura è fornita di un circuito d’acqua che la circonda; da questa, posta su finte rocce di travertino, fuoriesce dell’acqua che segue il volto malinconico della dea, sottintendendo il passare del tempo, tema che appassiona l’artista.

Mitoraj nasce il 26 marzo 1944 a Oederan. Sopravvissuto insieme alla madre nel febbraio del 1945 a un bombardamento, giunge poi in un paese dove vige il regime comunista, Mitoraj qui trascorrerà la sua adolescenza.

Le opere impressioniste fungono per lo scultore da guida e da stimolo e a diciannove anni Mitoraj inizia a studiare pittura iscrivendosi all’Accademia delle Belle Arti di Cracovia, sotto la guida del professor Tadeusz Kantor, che spinge i suoi studenti ad avvicinarsi agli artisti contemporanei.

Nel 1968, Mitoraj si reca a Parigi, città che influenza molto il suo sviluppo artistico.

In Mitoraj nasce un interesse verso le antiche culture, perciò si reca in Messico, e scopre che ha molto più potere e libertà di esprimere la sua energia attraverso la scultura.

Nel 1976, ottiene un gran successo con la sua prima esposizione personale presso la rinomata galleria La Hune a Parigi, Apre così uno studio a Parigi. Mitoraj però trascorre molto tempo all’estero e, nel 1979, è per la prima volta a Pietrasanta, in Toscana, Qui scopre il marmo, un materiale fondamentale per la scultura e mezzo ideale di espressione.

Nella sua carriera Mitoraj riceve importanti commissioni per la realizzazione di sculture monumentali, sia per spazi pubblici sia per quelli privati e la lista delle sue opere è molto ampia.

Parallelamente alla scultura, Mitoraj dal 2002 si dedica anche alla scenografia teatrale e ai costumi di scena per l’Opera.

Nel 2007, ha ricevuto il Premio Vittorio De Sica dalle mani del Presidente della Repubblica Italiana.

L’artista ha diviso la sua attività lavorativa tra l’Italia e la Francia, fino alla sua morte avvenuta a Parigi il 6/10/2014.

 

Riflessione personale.

Sinceramente penso di avere un modo di vedere la mia città molto lunatico, non saprei precisamente darne una motivazione, ma sicuramente è dato anche dal mio carattere, dal mio essere molto sensibile e soprattutto dalla mia attitudine a cogliere dei dettagli e particolari, che altri possono ritenere poco importanti.

Adoro la mia città, anzi quella che è diventata la mia città; trovo sia unica per vari motivi: penso sia una delle città che si equilibra tra centro abitato e natura, vi sono infatti grandi ville pubbliche e penso anche private, che alleggeriscono in qualche modo la fitta urbanizzazione, certo vi è anche un grande movimento, ma in fondo è una città molto grande. Questo purtroppo porta a vari problemi, uno dei più evidenti è l’organizzazione dei trasporti, ad esempio, potrebbe essere un’idea far circolare di meno i mezzi privati nel centro storico e migliorare ed aumentare i mezzi pubblici (mi rendo conto che è molto difficile come cosa, però è comunque un mio pensiero).

Andando a cogliere la bellezza del centro storico non saprei davvero da dove iniziare. Personalmente mi affascina molto l’architettura e quale città meglio di Roma può regalare una grande varietà di quest’ultima?

Posso dire quindi che osservo della mia città più i musei a cielo aperto che i musei veri e propri, che ad esempio all’estero sono una mia passione, però questo è un grande pregio, il poter fare una passeggiata e ritrovarsi reperti di epoca romana, poi girare l’angolo e trovare arte dell’Ottocento.

Roma è quindi una città ricchissima, anche se forse non tutti si rendono conto della fortuna che hanno nel poter vivere in una città come questa; io già avevo un grande piacere nel girare per le stradine e vie di Roma, ma ammetto che, dopo questa situazione di isolamento sociale, essere ritornata a respirare l’aria del centro storico è stato veramente emozionante, ho provato come un senso di leggerezza, di pace, non saprei che altre parole usare, ma fatto sta che mi sono come nuovamente innamorata della mia città, nonostante i suoi piccoli o grandi difetti, nonostante quella poca organizzazione per certe cose, perché, quando si aprono bene gli occhi o alza lo sguardo per ammirare Roma, si entra in un’altra dimensione e si rimane come incantati.

Maria Camila Filosini con l’aiuto di Bianca De Angelis, Tiziano Magi, Vittorio Massimo Mazzetta, Marta Podestà, Matteo Ricci, 2H Liceo Artistico “Via di Ripetta” sede Pinturicchio