Cosa c’è da sapere sul coronavirus

In questi ultimi mesi siamo stati bombardati di notizie, così tante da confonderci le idee piuttosto che chiarirle. Con questo articolo cercheremo di fare un po’ di ordine e selezionare le cose più importanti che bisogna sapere riguardo questo nemico invisibile e approfondirne il lato scientifico.

PARTIAMO DALL’INIZIO, CHE COS’È IL CORONAVIRUS?

I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus responsabili di molte malattie, dal comune raffreddore al famoso Covid-19 di cui si sente tanto parlare in questi ultimi mesi. In particolare la malattia del Covid-19 ( “co” per corona, “vi” per virus, “d” per disease e “19” per l’anno in cui si è manifestata) è causata dal virus della Sars-cov 2 (dove sars è un acronimo di “sindrome respiratoria acuta grave”). Anche nel 2002 ci fu un’epidemia di un Coronavirus, del cosiddetto predecessore della Sars-cov 2: la Sars-cov. I due virus sono ritenuti fratelli poiché appartengono alla stessa famiglia, ma non sono uguali. I Coronavirus vengono chiamati in questo modo per la loro curiosa forma a corona, visibile solo attraverso il microscopio e dovuta all’involucro di proteine esterne. Inoltre, sono dei retrovirus ovvero formati dall’acido nucleico del RNA perciò sono soggetti al mutamento e con il passare del tempo possono ripresentarsi in forme diverse. Questo è uno degli aspetti che spaventa maggiormente, insieme al fatto che è un nuovo ceppo mai identificato precedentemente nell’uomo, il che ci impedisce di avere già un vaccino disponibile. Altro motivo di allarme è la rapida diffusione in tutto il mondo, il che vuol dire che abbiamo poco tempo per agire.

QUALI SONO I SINTOMI?

Facilmente confondibile con la banale influenza a causa dei sintomi molto simili come la febbre, la tosse e la spossatezza, nei casi più gravi, il Covid-19 può portare anche alla dispnea e alla sensazione di oppressione al petto, nonché a disfunzioni muscolari e verbali. 

DA DOVE VIENE IL COVID-19?

Sempre più accreditata è l’origine animale, probabilmente i pipistrelli. Il passaggio all’uomo è dovuto ad un salto di specie ovvero quando un virus, in questo caso la Sars-cov 2, si adatta ad un nuovo organismo ospite. Prima di arrivare all’uomo però si pensa che dal pipistrello sia passato ad un’altra specie animale e poi da questa sia arrivato a noi.

COME SI È INSERITO NELL’UOMO?

Il meccanismo di penetrazione della Sars-cov 2 è analogo a quello di molti altri virus. In questo caso particolare entra in gioco una proteina del virus detta Spike che interagisce con una proteina cellulare presente in molti tessuti come l’epitelio respiratorio profondo (ecco perché chi contrae il Covid-19 presenta problemi respiratori come la dispnea). In questo modo la cellula dell’organismo ospite ingloba l’intero virus in una vescicola che poi viene rotta permettendo al virus di rilasciare direttamente all’interno della cellula le proprie proteine che causano l’infezione. Le proteine prodotte dalla Sars-cov 2 sono le citochine, pericolose perché causano l’insufficienza respiratoria.

 COME AVVIENE IL CONTAGIO?

I Coronavirus si trasmettono tramite le goccioline (droplets) delle secrezioni di naso e bocca e vengono emanate non solo tramite gli starnuti e i colpi di tosse, ma anche durante la normale respirazione.

PERCHÈ QUINDI È IMPORTANTE L’UTILIZZO DELLA MASCHERINA?

La mascherina in questo caso ha un ruolo fondamentale perché da un lato, serve a proteggere gli altri dalle goccioline proprie, dall’altro, protegge la singola persona dalle goccioline altrui. Lo stesso vale per il distanziamento, purché sia di almeno due metri perché con la semplice respirazione le droplets raggiungono una distanza di non più di un metro, ma starnutendo e tossendo si può arrivare fino ai quattro metri. Ma non sempre si ha la possibilità di rispettare queste distanze, specialmente nei luoghi chiusi, quindi è bene indossare le mascherine sempre.

IL CONCETTO DI “ERRE CON ZERO”

Quando si parla di epidemie, strettamente connesso al concetto di contagio, è importante introdurre il concetto di “erre con zero”, indicato con il simbolo R0. Esso indica il numero di persone che un individuo può infettare. Maggiore è questo numero e più veloce sarà la diffusione e viceversa. Quindi uno dei tanti modi per controllare un’epidemia è proprio mirare alla diminuzione di questo valore. Ogni malattia ha il proprio R0, quello del del Covid-19 è circa due e mezzo. Secondo le statistiche, quando R0 è maggiore di 1 è in corso un’epidemia, se è minore di uno, l’epidemia si sta spegnendo.

SIR (SUSCETTIBILI, INFETTI E RIMOSSI)

In presenza di una malattia la popolazione si divide nei Suscettibili (quelli che possono contrarre la malattia), gli Infetti (quelli che hanno contratto la malattia) e i Rimossi (quelli che hanno già contratto la malattia e non possono più contrarla).  

ESISTE UNA CURA?

Ad oggi non esistono ancora cure specifiche per il Covid-19, tanto meno un vaccino per prevenirlo. Molti sono però gli studi che si stanno effettuando al riguardo e andando avanti con il tempo si aggiungono possibili speranze alla lista dei nuovi possibili trattamenti per il Coronavirus. Ad esempio, si sono recentemente scoperti i molteplici benefici del Raloxifene, il farmaco utilizzato per l’osteoporosi o ancora dell’Enoxaparina, un antitrombotico. Tanti miglioramenti nel campo della ricerca di un farmaco ma ancora nulla di certo.

In conclusione si può dire che a causa della rapida diffusione, della mancanza di un farmaco oltre che di un vaccino e delle forme gravi che può causare specialmente negli individui più deboli, il Covid-19 è ora come ora una minaccia che va presa seriamente in considerazione e tutti nel nostro piccolo possiamo e dobbiamo contribuire al contenimento della sua diffusione seguendo le semplici regole che ci vengono dettate per fermare questo fenomeno.

di Chiara Bianco, Liceo ‘Avogadro’ di Roma