Rientro a scuola



La situazione della didattica e quando questa debba iniziare nuovamente durante questo periodo che siamo costretti a convivere con il COVID è parecchio complicata per tutta l’Italia.
Per quanto riguarda me, studente campano, c’è stata parecchia confusione sul mio effettivo ritorno a scuola, ed il 15 febbraio farò di nuovo ingresso nel mio istituto.
Nonostante io ritenga che la mia scuola sia ben organizzata sono fermamente convinto che finché la situazione non sarà completamente o quasi risolta, la scuola verrà chiusa.
Personalmente sono dell’idea che la DAD (didattica a distanza) non deve in alcun modo sostituire la nostra classica modalità di istruzione (in presenza) ma fin quando quest’ultima é una soluzione temporanea e che garantisce la nostra salute, non bisognerebbe cercare con fretta una modalità di rientro, è durata appena un mese la riapertura scolastica, prima che si piombasse nella seconda ondata del virus e lo spettro di un nuovo lockdown nelle regioni che registrano alti numeri di contagi. Le modalità d’insegnamento finora adottate nelle istituzioni scolastiche
sono partite per l’anno scolastico 2020/2021 dalla DID – Didattica Digitale Integrata, prevedendo l’affiancamento di supporti digitali alla didattica tradizionale.
Sono sicuro di non essere l’unico a schierarmi come un pro-dad, anche perché dall’inchiesta dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche emerge che sono 2 su 3 i docenti che ritengono sia troppo rischioso tornare in classe, mentre il 70,4 per cento degli intervistati chiede che scuole e università restino chiuse ma che si adotti uno standard unico per la didattica a distanza.

Claudio Giordano 2Q classico Cambridge 2.0 – liceo Vico Napoli