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“Il borgo dei fantasmi” racconto fantasy di Nicole Castrataro

Siamo a Milano, città che attrae molti turisti da tutto il mondo per le sue magnifiche opere d’arte come il Duomo e  i vari musei.

In via Lazzaro Palazzi, al settimo piano di un edificio, abita la famiglia Rossi, composta da mamma Stella, che si fa in quattro tra la famiglia e il lavoro al negozio di abbigliamento, il papà Mirco, amante del “FAI DA TE” e infine Lorenzo che ha 11 anni è molto timido e sensibile.

Un giorno Lorenzo, come tutte le mattine, prende il pullman sotto casa e si reca scuola; gli piace molto la storia e, infatti da grande vuole fare l’archeologo e odia la matematica  perché dice che è noiosa.

A scuola scherza e ride con i suoi migliori amici: Andrea e Piero. Andrea e Piero sono gemelli ma non lo sembrano perché non si assomigliano per nulla.

DRIINNN!!! La campanella segna la fine della mattinata scolastica, tutti sono felici.

Il giorno seguente Lorenzo invita a pranzo Andrea e Piero.  La mamma, Stella, aveva preparato un delizioso pranzetto: spaghetti al sugo e per secondo carne e patatine fritte con aggiunta di maionese e ketchup.

Nel primo pomeriggio avevano già finito tutti i compiti e quindi  potevano giocare. Stella prepara per loro una gustosa merenda ma i ragazzi non la guardano neanche  perché sono scappati in cantina per prendere il drone, costruito da Mirco e Lorenzo, per provarlo in giardino. Nel prenderlo Piero chiede:<< Lorenzo, ma cos’è questa porticina?>> Lorenzo rispose:<< Cosa? Quella non l’avevo mai vista>> Andrea si infilò tra i due: <<Non sapete cos’è? Lo scopriremo aprendola.>> Lorenzo ribatté:<< Non voglio. Ho paura>>. I gemelli convinsero Lorenzo ad andare con loro. Nel  frattempo Stella li cercava in casa poi pensò che i ragazzi sono fatti così, pensano solo al divertimento e spariscono quando meno te l’aspetti. Intanto i tre amici continuavano ad essere attratti dalla porticina dall’aspetto misterioso di colore marrone scuro con ai lati muffe verdi e appiccicose e con le cerniere nere storte e rotte. Anche se di aspetto sgradevole, decisero di muovere la maniglia verdastra. Andrea mosse la maniglia una, due più volte ma nulla da fare allora Lorenzo disse: <<Non c’è nulla da fare torniamo a giocare!>>. Piero lo rassicurò dicendogli che ce l’avrebbero fatta con uno sforzo collettivo, e così fu.

Tutti e tre spinsero la porta e… pouf vennero assorbiti da un enorme vortice di aria fredda. Lorenzo continuava a dire ai suoi amici che era meglio lasciar stare. Ma nessuno lo ascoltò, la potenza del vortice li lanciò  su  una seggiola mobile verniciata di blu metallizzato. In quel paesaggio cupo, buio e  chiuso si percepivano odori sgradevoli: muffa, puzza di fogna ecc.

Erano disgustati provavano una sensazione di vomito.

A casa di Lorenzo l’orologio segnava le 18 in punto e Stella attendeva l’arrivo dei ragazzi. Qualcuno suonò alla porta e Stella felice, pensando che fossero i ragazzi, aprì la porta ma sulla soglia della porta non c’erano i ragazzi ma suo marito Mirco.

Mirco stanco dal lavoro, in officina, si diresse verso il divano per schiacciare un pisolino. Passate le 18:30 Stella stava preparando la cena e Mirco aveva finito di fare un bagno caldo.

Stella, visto l’orario, e il ritardo dei ragazzi  iniziò a insospettirsi e  raccontò tutto al marito che guardava la TV.

Contemporaneamente Lorenzo, Andrea e Piero erano ancora soffocati da una nube grigia quando videro una luce che gli veniva incontro e finalmente la nube scomparve.

Scesero dalla seggiola e s’incamminarono verso la luce.

Poi sentirono una voce che diceva loro che il peggio non era ancora arrivato e dava loro il benvenuto nel borgo dei fantasmi e non solo.

Lorenzo era impaurito più di tutti. C’erano fantasmi, enormi funghi, streghe che dicevano loro di entrare.

Lorenzo disse:<< Vi prego ragazzi andiamocene da questo posto pauroso!!!>>.

Piero e Andrea insieme gli risposero:<< Dai! non ti preoccupare ché noi sappiamo che fare in situazioni come queste>>. Davanti ad Andrea  si parò un  enorme fungo che disse:<< Ehi, voi siete i bambini che si sono avventurati  qui, in questo posto da brividi… non ne uscirete mai più! >>e si mise a ridere.

I ragazzi impauriti scapparono più veloce che potevano, fino a che videro un cunicolo; dei mostri con tre occhi li rincorrevano. Essi si nascosero all’interno del cunicolo e i mostri li persero di vista.

In casa Rossi si cercavano  i gemelli e Lorenzo. Mirco disse alla moglie:<< E’ meglio avvisare la polizia e i genitori dei gemelli>> e così fece.  I genitori dei gemelli, saputa la notizia, si recarono a casa di Stella e  Mirco.

La polizia rassicurò i genitori dei ragazzi dicendo loro che li avrebbero trovati.

Passarono i giorni e i ragazzi continuavano a camminare cercando una via d’uscita quando videro un’ombra scura, si trattava dell’ombra di un umano. Lorenzo era stupefatto perché non credeva che lì potessero abitare anche le persone. L’ombra si avvicinava  sempre di più a loro. Andrea fece dei passi indietro per la paura, ma l’ombra gli disse:<< Non temete!! Io sono Ilda e voi chi siete?>>. I ragazzi non fiatarono e Ilda riformulò la domanda e Piero si presentò dicendo:<< Io sono Piero e loro sono Lorenzo il mio migliore amico e lui invece è mio gemello Andrea.>> Andrea disse:<<Ma voi chi siete e perché siete qui?>>. La signora Ilda rispose:<<Sentite ragazzi, sono arrivata qui, perché lo  stregone mi ha rapita e sono qui da molto, 2 anni forse, ma voi come ci siete arrivati?>>. Piero rispose:<< Noi siamo andati in cantina di Lorenzo e abbiamo trovato una porticina strana e abbiamo deciso di entrare e… siamo stati accolti da una nuvola di nebbia>>.

Ilda disse:<< Ragazzi, dobbiamo uscire da qui assolutamente, io ho cercato di farlo, ma da sola non ci sono riuscita!!>>.

Ilda aveva capito che per poter uscire l’unica soluzione era sconfiggere lo stregone. Piero pensò che tutti assieme potevano farcela, allora elaborarono un piano.

Allora mentre i tre ragazzi si nascondevano in posti diversi per distrarre lo stregone, Ilda lo colpì e lo fece cadere a terra, a quel punto gli saltarono addosso anche i ragazzi riuscendo a legarlo con i lacci delle loro scarpe e trascinandolo tutti assieme lo fecero cadere in pozzo molto profondo.

Con la fine dello stregone scomparvero anche tutti gli altri mostriciattoli e finalmente, dopo un po’ Ilda, Lorenzo e suoi amici poterono uscire e riabbracciare i genitori così festeggiarono tutti assieme.