Giorno della Memoria

I.C. DE AMICIS MARESCA DI LOCRI
Sabrina Oliva 3B

 

Shoah, termine ebraico che significa “sterminio”, col quale si indica la persecuzione e il programmatico genocidio degli ebrei europei da parte del regime nazista nel corso della seconda guerra mondiale.

Per indicare l’ evento è comunemente usato il termine olocausto (greco holòkauston, composto di hòlos, “tutto, intero”e kaustòs, “bruciato”). Quando parliamo di Shoah  si riferisce al periodo che intercorre fra il 30 Gennaio 1933, quando Hitler divenne Cancelliere della Germania, e l’ 8 maggio 1945, la fine della guerra in Europa: in questo periodo furono milioni le persone soppresse dalla follia razziale nei confronti non solo degli ebrei ma anche dai comunista, omosessuali e gli zingari. La maggior parte delle persone soppresse passarono per i campi di sterminio, che erano campi di concentramento con attrezzature speciali progettate per uccidere in forma sistematica. Il primo campo di sterminio ad essere attivato fu quello di Chełmno fin dal dicembre 1941. Il programma di annientamento di massa era condotto mediante autocarri appositamente modificati (Gaswagen), al cui interno erano convogliati i gas di scarico. Il sistema, già sperimentato dai nazisti in Unione Sovietica e in Serbia, era stato sviluppato dal referat tecnico del RSHA e venne attivato su sollecitazione del Gauleiter del Warthegau, Arthur Greiser che ottenne l’autorizzazione di Himmler a sterminare 100.000 ebrei presenti nel suo territorio o trasferiti dalla Prussia occidentale nel ghetto di Łódź. L’attivazione del campo fu opera del Sonderkommando Lange, diretto dal hauptsturmführer Herbert Lange a cui successe Hans Bothmann. 

In poche parole il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olucausto. Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Una persona che ricordiamo in questo periodo è  Anna Frank che è stata una giovane ebrea tedesca, divenuta un simbolo della Shoah per il suo diario, scritto nel periodo in cui lei e la sua famiglia si nascondevano dai nazisti, e per la sua tragica morte nel campo di concentramento di Bergen-Belsen.

Visse gran parte della sua vita ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, dove la famiglia si era rifugiata dopo l’ascesa al potere dei nazisti in Germania. Fu privata della cittadinanza tedesca nel 1935, divenendo così apolide, e nel proprio diario scrisse che ormai si sentiva olandese e che dopo la guerra avrebbe voluto ottenere la cittadinanza dei Paesi Bassi, Paese nel quale era cresciuta.

Un’altra persona che ricordiamo tutt’oggi è lo scrittore italiano Primo Levi che sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz scrisse la famosa poesia: “se questo è un uomo”.

https://www.google.com/url?sa=i&url=https%3A%2F%2Fmonoton-kann-mich-mal.blogspot.com%2F2019%2F10%2Fprimo-levi-se-questo-e-un-uomo-poesia.html&psig=AOvVaw2gdz8rCjDOQYHUqvELwS5D&ust=1612119092606000&source=images&cd=vfe&ved=0CAIQjRxqFwoTCMDc3-KpxO4CFQAAAAAdAAAAABAI (immagine della poesia di Primo Levi)

Ma ci furono altri testimoni che sopravvissero e raccontarono la loro tragica esperienza come: Liliana Segre, Pietro Terracina e molti altri di diverse nazionalità.

Alcuni dei gerarchi fascisti che non riuscirono a scappare all’arrivo dell’armata rossa si rifugiarono in paesi come l’Argentina,cambiando la loro edentità ma nel 1962 col processo di Norinberga vennero incriminati per crimini contro l’umanità.

Sabrina Oliva 3B