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Arte e ambiente, statue sott’acqua per risanare i fondali marini

In tutto il mondo delle statue sono state poste sui fondali marini con lo scopo sia artistico sia ambientale di incrementare lo sviluppo dei coralli.

Jason deCaires Taylor, scultore inglese nato nel 1974, è stato il primo a creare nel 2006 un museo sott’acqua, costituito da sculture poste sul fondale marino, a Grenada, nei Caraibi. In seguito, l’iniziativa si estese anche in Australia, con il Museum of underwater art a Townsville e in Messico con il Museo subacuatico de arte (MUSA) a Cancùn, entrambi ideati dallo stesso deCaires Taylor; in Indonesia, in particolare a Bali e anche in Italia, a Portofino.

Questa nuova arte non ha solo lo scopo di stupire il visitatore ma ha anche un fine ambientale: lo sviluppo di nuovi coralli e la protezione delle barriere coralline naturali, data la posizione -distante dalle scogliere- al fine di allontanare i visitatori. Le statue, infatti, sono elettrizzate in modo da permettere ai minerali presenti in acqua di accumularsi e, dopo aver messo dei frammenti di corallo, favoriscono la loro crescita.

Le sculture possono essere di vario genere come, per esempio, la raffigurazione del Buddha circondato da stupa, monumento buddhista, presso Bali; il Cristo con le braccia aperte, sia a Portofino sia in Florida; oppure una semplice folla di uomini sparsi o con un ordine preciso. Quest’ultimo è il caso della scultura BASK Nest, sempre dell’autore di cui abbiamo parlato sopra, nell’isola indonesiana di Gili Meno, rappresentante un gruppo di uomini in cerchio abbracciati a due a due e altri stesi sul fondale. Questa formazione rappresenta il cerchio della vita. Esistono statue, inoltre, in grado di  rilevare lo stato dell’inquinamento delle acque tramite il cambiamento del colore dei led che vi sono stati applicati, come la Ocean Siren in Australia.

Oltre a quelli citati, lo scopo di queste installazioni è, come ha detto il loro ideatore deCaire Taylor, creare un rapporto diretto tra l’uomo e la natura in modo tale che si impari a rispettarla e non maltrattarla.

Laura Bonanno, 4H