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Strage di Beslan, il più grave attacco terroristico nella storia della Russia

Alle 9 e 30 di mattina del primo settembre 2004, un gruppo di separatisti ceceni attaccò la Scuola Numero Uno della città di Beslan, nell’Ossezia del Nord, e per 52 ore tenne in ostaggio 1.200 persone, in gran parte bambini.

Durante l’assedio e nel disordinato assalto delle forze speciali russe morirono 385 persone, mentre quasi 800 furono ferite. Fu il più grave attacco terroristico mai avvenuto in Russia, il secondo più grave della storia moderna.
L’assalto alla scuola.

Poco dopo l’alba del 1 settembre 2004 un gruppo di uomini armati abbandonò un campo di fortuna, poco lontano da Beslan, una città di 35mila abitanti. Secondo le autorità russe, il gruppo era formato da 30 uomini e due donne; indossavano divise mimetiche militari, giberne per le munizioni e passamontagna. Le due donne erano vestite di nero, con un velo a coprire il volto, e sotto i vestiti indossavano cinture piene di esplosivo.

Intorno alle 9 e 30 il gruppo arrivò a bordo di un camion militare e di un’auto della polizia davanti alla Scuola Numero di Beslan e tra personale scolastico, alunni, genitori e altri parenti, nel cortile erano radunate più di 1.200 persone, perché il primo settembre è il giorno tradizionale dell’inizio della scuola in tutta la Russia e le famiglie si trattengono la mattina per assistere alla cerimonia di inizio anno.
In quei primi istanti in cui il gruppo armato scese dal camion, alcuni testimoni raccontarono di averli scambiati per uomini delle forze speciali dell’esercito russo in addestramento, il fraintendimento però durò poco. I terroristi cominciarono a sparare in aria, un paio di loro bloccarono l’uscita del cortile, mentre gli altri spingevano le persone a entrare nella scuola e gridavano: “Allahu akbar!”, “Dio è grande!”, in arabo. Circa, 50 persone riuscirono a fuggire ma quasi 1.200 bambini, genitori e personale della scuola vennero presi in ostaggio e rinchiusi nella palestra della scuola. Otto persone vennero uccise nella confusione di quei primi minuti, due dei terroristi tirarono fuori da grossi zaini militari fili elettrici, pinze e un motore elettrico.
Successivamente queste bombe vennero sollevate con una serie di fili legati ai canestri della
palestra e collegate insieme alle altre bombe a un circuito elettrico.

Intorno alle 10 e 30 di mattina, la scuola venne circondata dalla polizia locale e da alcune unità dell’esercito, mentre cominciavano ad arrivare sul posto gli uomini delle forze speciali del ministero degli Interni.
L’assedio
L’assedio alla scuola durò 52 ore. All’inizio, per gran parte della mattina del primo settembre, le notizie di Beslan furono molto confuse. Le autorità russe dissero che soltanto alcune centinaia di ostaggi erano stati sequestrati da non più di venti terroristi.

Alle 11 e 50 i terroristi liberarono un ostaggio che comunicò alla polizia le loro prime richieste e minacciarono di uccidere anche di uccidere 10 ostaggi se l’elettricità o le comunicazioni fossero state tagliate, 20 per ognuno dei terroristi feriti e 50 per ogni terrorista ucciso. A quel punto gli ostaggi già sapevano chi erano i terroristi e cosa volevano: erano stati loro stessi a dirglielo durante le prime ore dell’assedio. I terroristi erano in gran parte ceceni, e chiedevano il ritiro completo dell’esercito russo dal loro Paese.

Sofia Leonardi, III M