Greta Thunberg, una voce per il cambiamento

«Ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza»

Greta Thunberg, nata a Stoccolma il 3 gennaio 2003, è un’attivista svedese per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico. Oggi rappresenta il simbolo mondiale dell’ambientalismo. Le sue manifestazioni e i suoi discorsi sul tema ambientale sono diventati di fama mondiale e in particolare i suoi “scioperi del venerdì”, i cosiddetti Fridays For Future, hanno ispirato migliaia di ragazzi in tutto il mondo a scendere in strada per chiedere ai governi di impegnarsi a contrastare il cambiamento climatico e a salvare il pianeta. I suoi genitori sono la cantante d’opera Malena Ernman e l’attore Svante Thunberg. Greta mostrò sin da molto giovane un interesse e una sensibilità per l’ambiente e, per diminuire l’impronta ecologica della sua famiglia, ha insistito perché i suoi genitori diventassero vegani come lo è diventata lei. All’età di 13 anni le venne diagnosticata la sindrome di Asperger, un disturbo pervasivo dello sviluppo, facente parte dello spettro autistico; coloro che sono affetti da questa sindrome riportano una compromissione delle interazioni sociali e tra i sintomi da lei manifestati si possono trovare disturbo ossessivo-compulsivo e mutismo selettivo. La sua popolarità portò inevitabilmente molta attenzione sul suo disturbo, spesso rendendolo come il capro espiatorio per le sua ideologia “falsa e illusoria”, utilizzandolo per screditare lei e il suo attivismo. 

Nonostante la giovane età, Greta si ritrova ad essere già autrice di un libro, scritto con l’aiuto della sua famiglia; “La nostra casa è in fiamme” è un libro in cui viene raccontata la sua vita con alcuni aneddoti della sua famiglia inserendo in alcuni punti riferimenti al suo impegno per la difesa dell’ambiente. Nel 2018, all’età di 15 anni, iniziò la sua protesta contro il cambiamento climatico: lei, insieme ad altri giovani attivisti, si sedette davanti al Parlamento svedese ogni giorno per tre settimane, annunciando che non sarebbe andata a scuola fino alle elezioni legislative di quell’anno, per protestare contro l’inazione del proprio governo in materia ambientale.  La sua protesta inizialmente non ebbe molto seguito: “ho cercato di convincere altri giovani a unirsi a me, ma nessuno era interessato” afferma Greta, ma questo non la fermò, continuò il suo sciopero restando ferma sulle sue idee e condivise il tutto sui social. È proprio grazie a quest’ultimi che la sua situazione divenne virale, attirando l’attenzione di tutti. Migliaia di ragazzi da tutte le parti del mondo si unirono alla sua lotta e presto venne notata dai giornalisti. Nel giro di poco tempo nacque un movimento studentesco internazionale con il nome di “Fridays for Future” che si è tenuto appunto di venerdì, quando giovani studenti scelsero di manifestare contro il cambiamento climatico. Greta divenne in pochissimo tempo il simbolo dell’attivismo ambientale giovanile, ma anche il simbolo della speranza per un pianeta sano. Ad oggi è una delle giovani attiviste più conosciute a livello mondiale. La sua fama le ha dato la possibilità di incontrare persone di grande importanza e parlare ad eventi di rilievo internazionale. Durante il suo discorso svolto di fronte alla conferenza delle Nazioni Unite, Greta si rivolge a tutti i leader mondiali ed espone il suo pensiero con tenacia: “Voi dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa, ma state rubando il loro futuro proprio davanti ai loro occhi” afferma infuriata durante il suo discorso. Rende molto chiaro il fatto che la sua rabbia sia rivolta a coloro che si proclamano sostenitori dell’ambiente, facendo false promesse, facendo una propaganda che ha lo scopo di arricchirli. Infine dichiara “Non siamo venuti qui per pregare i leader di occuparsene” riferendosi alla crisi climatica “siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no”.

Nonostante abbia avuto un passato difficile e sia stata vittima di critiche e derisioni da parte di molte persone, compresi numerosi scienziati e politici, Greta non si è mai arresa. Si è fatta coraggio, ha dato voce ai giovani, ha dato una voce a quello che è il silenzioso grido d’aiuto che il nostro pianeta ci sta mandando da anni; un grido d’aiuto che è stato ignorato fin troppe volte, perché è più facile ignorare un problema, fingere che non esita, piuttosto che affrontarlo. Generazioni di codardia e indifferenza, affrontate da una ragazzina di soli 14 anni e da milioni di ragazzi. È proprio la generazione dei più giovani, etichettati spesso come immaturi, incoscienti e infantili, che ha deciso di battersi per una crisi che ci riguarda tutti, che riguarda soprattutto il futuro della Terra. Eppure sembra non avere importanza, perché gli unici interessati alla questione sono proprio coloro che non hanno i mezzi per attuare un reale cambiamento, mentre coloro che hanno il potere di dare una svolta al sistema fingono di non vedere, troppo avidi per interessarsi a qualcosa di così “banale” come il cambiamento climatico. Sembrerebbe una battaglia persa, una battaglia contro i potenti, ma soprattutto una battaglia contro il tempo. Così come ha dichiarato Greta “È in gioco il futuro del Pianeta, il nostro futuro” aggiungendo “non possiamo aspettare che sia la mia generazione a prendere il potere: sarà troppo tardi per la Terra. Dovete agire voi adulti, adesso. Stiamo segando il ramo dell’albero su cui siamo seduti”. 

 Rita Miceli, IV C SIA