Che cos’è l’Arte?

di Giulia Sablone

 

Questa è una di quelle domande che prima o poi ci si pone almeno una volta nella vita. È una domanda che può essere associata alla filosofia. È molto simile alle domande: “Cos’è la vita?”; “Perché esistiamo?”. Domande con risposte soggettive, a risposta multipla, con diversi ragionamenti ed intuizioni, dettate dal proprio spirito, perché sono intime e personali.

 Banalmente parlando, l’Arte è esattamente tutto ciò che gli esseri umani chiamano Arte.

Nella sua banalità, questa risposta racchiude la vera risposta. L’Arte non è altro che la visione, la sensazione, la percezione che le persone hanno dell’Arte quindi, quando se ne parla e si prova ad etichettarla, si arriva sempre al punto di semplificare il termine stesso. Oltretutto, l’arte è ciò che in un determinato periodo storico, culturale e scientifico viene definito Arte dalla società.

 

Un’altra definizione potrebbe essere che l’Arte è un’attività che stimola sia la Mente che il fisico. A livello mentale, inizialmente si immagina l’opera. La Mente viene stimolata e si inizia a generare un pensiero creativo che è fondamentale. Solo in seguito c’è l’attività pratica, per la realizzazione dell’opera stessa. Infine, cosa a mio parere molto importante, c’è il giudizio finale che l’artista e le persone che osservano il suo operato danno all’opera, ovvero se ha un senso Etico, uno Spirituale, uno Morale ed uno Estetico. L’Arte è bellezza interna ed esterna. L’arte è pura.

 

Da una ricerca, ho potuto cogliere il pensiero che avevano i grandi Pensatori di un tempo.

Per Platone, l’Arte non era altro che la realizzazione dell’artigiano di una copia di un oggetto.

Al contrario di Platone, per cui l’arte è una copia di una copia. Per Aristotele, l’arte ricrea le cose secondo cui crea e così si entra in un’altra dimensione. Lui diceva: “Alcune cose che la Natura non sa fare, l’Arte le fa, altre invece le imita”. È un bellissimo pensiero.

Mentre Kant ritiene che ciò che contraddistingue l’arte è una serie di percezioni che vengono intuite e individuate da particolari facoltà mentali umane, che non tutti possiedono, che infine generano il piacere, visivo ed estetico del buon gusto.

 

Da Platone a Kant, ogni grande pensatore ha espresso un proprio giudizio su cosa sia l’Arte. Questo significa che essa stessa ha sempre generato passione ed interesse, verso un qualcosa che è legato ad ogni individuo e alla sua percezione della realtà.

 

Secondo il mio punto di vista, l’Arte è il miglior strumento per arrivare alla Verità, quella che ti fa comprendere il tuo vero io, il tuo Sé interiore e il mondo che ti circonda. 

Nel periodo storico nel quale ci troviamo, in cui la tecnologia regna sovrana, l’Arte è un grido a squarciagola di battaglia, l’Arte è Guerra, l’Arte è Giustizia, è un muro che viene rotto. Lei dà speranza e suscita quel che è il contrario dell’artificialità, ovvero il Sentimento. Lei, per me, è il contrario della Tecnologia perché quest’ultima è fredda e senza vita, mentre l’Arte riscalda e valorizza quel che ti dà la vita, i sentimenti. L’Arte è come un sottomarino che scende nella profondità dei nostri sentimenti per poi riemergere, portandoci nel nostro mondo interiore che, purtroppo, la maggior parte del tempo le persone mettono da parte.

 

Il linguaggio artistico che preferisco è quello del disegno. 

Fin dall’antichità il primo linguaggio esistente fu proprio quello di disegnare oggetti o animali nelle grotte dei nostri antenati, ed era una forma di comunicazione vera e propria. Il disegno serve per esprimere un sentimento o quel che si vuole comunicare ad un’altra persona, è il modo più diretto dopo la parola per riuscirci. Esistono diversi modi per praticarlo, come l’incisione su legno, su metalli, su pietra, etc. Oppure disegnare su un supporto usando il carboncino; sfumandolo, con la matita, con il gesso, con penne e pennarelli e via dicendo. 

Nell’antichità uno dei supporti per il disegno fu il papiro, dopodiché nel Medioevo si iniziò ad usare una pergamena ricavata dalla pelle di agnelli e pecore, facendola seccare e levigare.

Infine ci fu l’invenzione della carta, una superficie meno costosa della pergamena e molto più semplice da usare. Questo rese possibile una maggiore diffusione del disegno.

Il disegno può raccontare una storia, è come un libro aperto.