Critica e diffamazione, differenze

Per diffamazione, in diritto, si intende una condotta mirante ad offendere e/o screditare la  reputazione di una persona. 

Nella maggioranza degli Stati del mondo, è considerata un delitto punito dal codice penale, ma  comporta anche la condanna a un risarcimento civile. La diffamazione può anche coesistere con  una lesione del diritto alla riservatezza della vita privata, da contemperare al diritto alla libertà di  espressione dei fatti veritieri.  

Come distinguere la critica dalla diffamazione? La critica diventa diffamazione quando: comunicando con più persone; in assenza della persona  offesa o almeno quando questa non è in grado di percepirla; viene offesa la reputazione altrui. Invece, non c’è diffamazione se una persona, nel confidarsi con un’altra, parla male di un terzo. Il  fatto che l’offesa resti “riservata” esclude il requisito della comunicazione con più persone e, in tal  caso, non scatta alcun reato. 

Cosa rischia chi diffama? 

Precisamente il reato di diffamazione si realizza ogni volta che, comunicando con più persone, si  offende la reputazione di una persona assente. .Nell’ipotesi più semplice, chiunque,  “comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un  anno o con la multa fino a euro 1.032”. 

Cosa fare se una persona ti diffama? 

Per agire in sede civile per diffamazione, l’interessato può rivolgersi al Tribunale o al Giudice di  Pace, a seconda dell’ammontare del danno (superiore o inferiore a 2.500 euro). Se l’azione civile  viene presa in mano da un Giudice di Pace, il tutto sarà finito in pochi mesi.

Valerio Vitagliano, III C