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La Valle del Tirino, una delle prime mete della Settimana del Pianeta Terra 

Una magnifica giornata in mezzo alla natura nella Valle del Tirino è perfetta per iniziare la Settimana del Pianeta Terra, che, ogni anno, grazie a VastoScienza, sottolinea l’importanza della natura e la necessità di averne cura.

Con grande professionalità, gli esperti della coperativa “Il Bosso” hanno illustrato alle classi IIIASA, IVC e VC le caratteristiche del fiume Tirino e del territorio circostante. Le attività proposte sono state: un giro in canoa sul fiume, un’escursione in mountain bike e uno stimolante e innovativo orienteering.

Il fiume Tirino, inizialmente Tritano, “Triplice sorgente”, nasce da tre sorgenti nel Gran Sasso: Presciano, Capo D’Acqua e Lago di Capestrano. È considerato uno tra i più puliti d’Europa, la sua costante nitidezza è dovuta alle polle d’acqua che sono presenti sul fondale e alla verdeggiante natura che, grazie a numerose piante come i coltellacci e le cannucce di palude, ha un ruolo importante per la pulizia e per l’ ossigenazione dell’acqua.

Altre piante presenti sono i salici cenerini, i salici bianchi, i pioppi neri e la lenticchia d’acqua. Le temperature ruotano intorno ai 10 gradi tutto l’anno e rimangono costanti sempre; le profondità vanno da 1 a 2m.

La valle del Tirino, con il suo fiume e le sue montagne, è un vero e proprio involucro di biodiversità che comprende sia animali d’acqua che di terra, oltre che moltissime specie di piante tutte differenti tra loro.

Gli esseri viventi che troviamo nel fiume sono i tuffetti, le canapiglie, le gallinelle d’acqua, le trote fario, le folaghe, le arvicole(roditori), la moretta e tanti altri.  È importante menzionare anche una specie che fino a qualche decennio fa era presente in grande quantità, il gambero, ma che, a causa dei fertilizzanti chimici e della presenza di una particolare trota che provoca malattie, purtroppo, con il tempo, è scomparsa. Nei boschi della valle invece troviamo varie specie di animali come l’orso marsicano, il lupo, l’aquila reale, il gipeto, il capovaccaio, il grifone, il nebbio reale e il cervo.

La giornata per i ragazzi si è conclusa con la visita all’abbazia di San Pietro ad Oratorium, una chiesa del VIII secolo, perfetto esempio di stile romanico. La chiesa presenta archi a tutto sesto, una facciata a salienti, tre navate con pavimentazione in pietra e, in fondo alla navata centrale, anche il ciborio.

Molto particolare è un dettaglio visibile a rovescio sulla muratura esterna, un quadrato magico scolpito nella pietra che comprende cinque parole (ogni parola composta da cinque lettere) che citano “Rotas Opera Tenet Arepo Sator” sia che vengano lette da sinistra verso destra, sia che vengano lette da destra verso sinistra, dall’alto verso il basso o dal basso verso l’alto. Questo quadrato è un grande enigma mai chiarito nel corso del tempo.

E’ stata una giornata sicuramente piena di emozioni, che ha insegnato e ricordato agli alunni non solo come bisogna proteggere il Pianeta Terra ma anche l’importanza della biodiversità.

 Federica Del Borrello

Foto di Federica Del Borrello e Mary D’Amico