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Incontro inaugurale della 25esima edizione del Festival della Scienza Ad/ventura fra cultura, ricerca e attualità

Il 13 gennaio 2023, è partita con brio la venticinquesima edizione del Festival della Scienza Ad/ventura.

Iniziata con la performance degli studenti del Liceo Musicale, diretti dal prof. Nicola Mariani, che hanno magistralmente intrattenuto gli spettatori suonando alcune colonne sonore di Ennio Morricone, la conferenza inaugurale è proseguita attraverso le intricate spire dell’attualità, dell’università, della ricerca e della verità.

Dopo l’introduzione della prof.ssa Rosa Lo Sasso, Direttrice Scientifica del Festival, del Sindaco di Vasto Francesco Menna e dell’Assessore all’Istruzione Anna Bosco, sono intervenuti personaggi di spicco quali il prof. Liborio Stuppia, Magnifico Rettore dell’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti-Pescara, la dott.ssa Maria Elena Faleschini, Magistrato del Tribunale di Vasto e il prof. Giovanni Maddalena, docente di Filosofia Teoretica presso l’Università degli Studi del Molise.

Moderati dalla giornalista Lea Di Scipio, i relatori hanno interloquito circa gli immaginari più o meno settoriali evocati dal vocabolo “tracce” nella rispettiva disciplina di studio. Il prof. Liborio Stuppia, Magnifico Rettore dell’Università D’Annunzio e genetista di formazione, ha avuto la possibilità di tratteggiare la figura, ormai non più indistinta, della medicina personalizzata, un’opportunità di ricerca e soprattutto di crescita, sviluppo e evoluzione da non sottovalutare. Lo studio avanzato delle tracce lasciate da genitori, nonni e antenati nel nostro DNA, dei geni che lo costituiscono, delle mutazioni cui esso è suscettibile, aprono un accesso nella direzione della cura non più della singola malattia, quanto più del singolo paziente nella sua unicità.

La dott.ssa Maria Elena Faleschini, Magistrato del Tribunale di Vasto, ha dapprima chiarito il ruolo del magistrato, operando la distinzione fra Pubblico Ministero (PM), esercitante le funzioni requirenti (esprimere richieste o pareri in vista delle decisioni degli organi giudicanti), e Giudice, esercitante le funzioni giudicanti (decidere le controversie o pronunciarsi sugli affari di loro competenza). Le tracce, vagliate mediante lo strumento dell’investigazione, sono il fulcro attorno al quale si costruiscono, perlopiù, le indagini che interessano l’ambito del Penale e che, in assenza di testimoni oculari, costituiscono spesso l’unico mezzo per eludere l’impasse dell’indecisione, che, tuttavia, sovente non può essere ignorata, da cui le “inaspettate” assoluzioni di cui si legge sui giornali o si sente parlare in televisione.

Interviene, infine, il prof. Giovanni Maddalena, docente presso l’Università degli Studi del Molise, che racconta un aneddoto, con il quale rende nota l’importanza del senso estetico nella scoperta scientifica, intendendo come scienza tutto ciò che è fondato sul ragionamento logico che è di tre tipi: induttivo, deduttivo o abduttivo. È proprio durante una conferenza a porte chiuse, negli Stati Uniti, sul ragionamento per abduzione, che conosce due scienziati vincitori del premio Nobel, tra cui uno degli inventori del laser, Charles H. Townes, il quale avrebbe dichiarato di avere le stesse competenze tecnico-scientifiche di un suo compagno di dottorato, ma di essere stato lui ad inventare il laser, e non il suo collega, grazie al proprio senso estetico. In effetti, continua il prof. Maddalena, la netta dicotomia operata fra l’ambito umanistico e quello scientifico, non ha ragion d’essere in quanto i due sentieri trovano innumerevoli punti d’incontro proprio nell’esercizio della ragione, che è comune a tutti gli ambiti del sapere.

Interrogati sul fattore che li ha condotti al lavoro che oggi eseguono, gli ospiti hanno fornito risposte diverse e interessanti. Il prof. Liborio Stuppia ha dichiarato di aver sempre voluto diventare ricercatore, di non essere stato attratto tanto vivacemente quanto i suoi compagni della Facoltà di Medicina dalla prospettiva di lavorare faccia a faccia con i pazienti; ha raccontato che, mentre si trovava in una biblioteca, un libro di genomica, contente delle storie molto avvincenti e talvolta drammatiche d’individui affetti da malattie ereditarie, sarebbe caduto sulla sua testa e da quel giorno si sarebbe appassionato sempre più alla materia. La dott.ssa Maria Elena Faleschini ha dichiarato di essere stata fino all’ultimo secondo molto incerta su quale percorso di studi intraprendere e, dopo la laurea in giurisprudenza, durante una visita in un tribunale, avrebbe notato un avviso per un tirocinio, al quale avrebbe deciso d’iscriversi. Il prof. Giovanni Maddalena ha affermato di aver deciso di studiare filosofia dopo il primo minuto della prima ora di filosofia alle superiori, dimostrando un’innata passione per la materia ulteriormente corroborata dallo studio sui testi dei filosofi.

Si è trattato di un incontro all’insegna della scoperta e della cultura che ha lasciato un segno, anzi una traccia, tra i presenti.

Michelangelo Grimaldi

Foto di Carlo Silvestri e Greta Di Segni