AVIS-ADMO, una scelta d’amore

Donare il sangue è una scelta d’amore.

La 25esima edizione del  Festival della Scienza Ad/ventura trova il suo inizio nell’incontro AVIS-ADMO destinato alle classi quinte. 

Normalmente, quando si dona il sangue si sa il perché lo si dona e non il “per chi”,  ma oggi, quel “chi” ha avuto un volto,  il volto del piccolo Davide, sette anni, che a soli tre mesi ha subito un’operazione al cuore ed è riuscito a salvarsi anche grazie ad un importante donazione di sangue.

A presentarcelo è Riccardo Rapelli, donatore e medico geriatrico presso l’ospedale San Pio di Vasto, che ci dice: “immaginate di donare per persone a voi care, un nonno, un fratello, un figlio”. 

Com’è nata l’Avis? Come donare e perché farlo? 

La storia dell’associazione 

L’AVIS è  un’associazione di volontariato che non ha fine di lucro  e persegue finalità di solidarietà umana, è stata fondata nel 1927 dal dott. Vittorio Formentano. Negli anni ’60 a Vasto operava l’ASDOS (Associazione Studenti Donazione Sangue), presieduta da Ernesto Baiocco che la fondò con alcuni amici e l’aiuto di Don felice Piccirilli, dapprima riservata solo agli studenti si aprì ,in seguito, agli insegnanti e a tutti i cittadini che volevano farne parte. Nel 1967 su iniziativa del Dott. Giuseppe Pietrocola avvenne la fusione dell’ASDOS con l’AVIS. 

Sono passati 96 anni dalla fondazione dell’associazione e oggi l’AVIS, con le sue 3.400 sedi sparse un po’ ovunque, si impegna a promuovere la donazione di sangue, vuole diffondere nella comunità i valori della solidarietà, della gratuità, della tutela del diritto alla salute e promuovere l‘informazione e l’educazione sanitaria dei cittadini.

Cosa significa donare il sangue? 

Donare il sangue è un gesto di solidarietà, significa preoccuparsi ed agire per il bene della comunità e per la salvaguardia della vita; perché la disponibilità di sangue e dei relativi emocomponenti, sono un’esigenza quotidiana che diventa emergenza in eventi eccezionali quali quali incidenti o disastri naturali. 

Chi può donare il sangue? 

Possono accedere alla donazione tutti i soggetti di età compresa fra 18 e 65 anni, in buone condizioni di salute, di peso corporeo non inferiore a 50 chili, con valori di emoglobina idonei. 

Chi ha tatuaggi e piercing può donare? Sì ma è necessario aspettare 4 mesi dopo averli fatti. 

La seconda parte del convegno viene dedicata ad un’altra importantissima associazione l’ADMO. Iscriversi all’ADMO equivale a fare una promessa, infatti il donatore diventa tale soltanto nel caso di compatibilità con un paziente. Non si sa quando. Non si sa per chi. La sua disponibilità, gratuita e anonima, non ha limiti geografici.

Perché è importante donare il midollo osseo?

Il trapianto di midollo osseo rende possibile la guarigione di gravi malattie: leucemie, linfomi, mieloma, talassemia, immunodeficienze, disordini congeniti e, più recentemente, anche di alcune tipologie di tumori solidi. La compatibilità tra paziente e donatore si verifica una volta su quattro nell’ambito familiare (fratelli e sorelle), ma diventa molto rara – circa 1 su 100.000 – tra individui non consanguinei. 

Chi può donare?

Tutte le persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni, con un peso corporeo superiore ai 50 chili, possono donare il midollo osseo, purché non siano affette da malattie ai principali organi o da forme infettive (come virus HIV, HBsAg, HCV eccetera). 

La disponibilità del donatore resta valida sino al raggiungimento dei 55 anni.

Cos’è il midollo osseo? 

Non bisogna confondere il midollo osseo con il midollo spinale.

Il midollo osseo è un tessuto costituito da cellule staminali emopoietiche (CSE), capaci di riprodurre le cellule del sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Questo tessuto, che è situato all’interno delle ossa piatte, grazie alle CSE si rinnova continuamente. 

Il convegno si conclude con la testimonianza di Alessia, potenziale donatrice di midollo osseo ancora in attesa di essere chiamata, che racconta commossa la storia di come la sua amica iscrittasi subito dopo di lei sia riuscita a salvare la vita di un ragazzo dopo appena pochi mesi dal momento dell’iscrizione. La sua gioia e commozione nel raccontare questo aneddoto fa comprendere come una donazione di midollo e di sangue possano cambiare una vita o anche più di una. 

                                                                                                                                         Laura Del Casale

Foto di Carlo Silvestri e Greta Di Segni