Il caso Ferragni-Balocco e tutti i risvolti

Tutto è iniziato il 19 luglio 2023, quando si è scoperto che la Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori) aveva dato inizio a un procedimento contro la Balocco e la Ferragni. Questa notizia venne però sorpassata, infatti sul web nessuno ne parlò fino a questo dicembre. 

 
Come sappiamo, Chiara Ferragni è ormai un brand. Sempre con il suo marchio e con l’#pinkchristmas, ha lanciato sul mercato il suo pandoro in collaborazione con Balocco che presentava due novità: la polvere rosa e l’etichetta a sostegno benefico.
Sulla scatola è inserita una frase che recita: “Chiara Ferragni e Balocco sostengono l’ospedale Regina Margherita di Torino, finanziando l’acquisto di un nuovo macchinario che permetterà di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da osteosarcoma e sarcoma di ewing”.
A quanto pare, quanto scritto era falso.  Le aziende Fenice e Tbs crew, che gestiscono i marchi e diritti della Ferragni insieme a Balocco, hanno permesso l’uscita di questo pandoro (al costo di due volte e mezzo il prezzo di un pandoro normale), facendo credere che una parte dei soldi sarebbe andata all’ospedale di Torino. In realtà Balocco aveva già donato per la beneficienza circa 50.000€ nel maggio 2022, molto prima di Natale. 
Dunque i soldi della vendita, ammontati a circa 1.000.000€, non sono stati utilizzati per i fini previsti.
Per coprire il tutto, sul web sono state pubblicate alcune email tra Balocco e Ferragni, dove si scopre che i nuovi panettoni non hanno venduto molto e che quanto rimasto era stato destinato al maceratoio.
 
Sono iniziate quindi le indagini per fare luce sulla faccenda, e l’AGCM (Autorita’ Garante della Concorrenza e del Mercato) ha multato Chiara per aver fatto credere che acquistando il pandoro #pinkchristmas si sarebbe contribuito alla donazione, per aver diffuso, tramite l’etichetta trovabile su ogni pandoro, informazioni idonee, per aver pubblicato post e stories sui social dove incitava a comprare il pandoro.
 
Dopo questo, Chiara Ferragni è sparita dai social per alcuni giorni per poi pubblicare le sue scuse. 
La community di Chiara si è sentita tradita. Per questo, dopo poco tempo, ha pubblicato un video su Instagram dove si è nuovamente scusata e ha affermato di donare 1.000.000€ all’ospedale. 
 
Il Codacons ha comunque presentato un esposto per possibile reato di truffa aggravata, chiedendo l’intervento della guardia di finanza, e iniziando un’azione legale contro la Ferragni e Balocco, con l’obiettivo di fare giustizia.
È intervenuta nella questione anche la Meloni in un suo discorso sul palco Atreju, dicendo: “gli influenzer non sono quelli che promuovono panettoni facendo credere si farà beneficienza, ma il cui prezzo servirà solo a pagare cachet milionari”. 
 
Nel corso delle indagini, è venuta fuori l’ipotesi che anche le uova di Pasqua, pubblicizzate dalla Ferragni, sono da indagare. 
Le uova furono realizzate per aiutare i bambini autistici e, come il pandoro, costavano molto di più rispetto alle altre sul mercato. Purtroppo però, questi bambini, su un totale di poco più di 1.000.000€, ne ricevettero solo 36.000€ e la donazione venne fatta da Dolci Preziosi. 
 
Il regno della Ferragni ha iniziato a vacillare, i follower diminuiscono ogni giorno e non si sa se i brand continueranno ancora a collaborare con lei. 
 
 
 
Giulia De Simone