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Un viaggio tra reale e spirituale – visita alla Sacra di San Michele

Una nuova avventura ha emozionato i ragazzi del 4D, 4B e 4E durante la loro gita a Torino. Parliamo della Sacra di San Michele, situata fuori dal centro di Torino, in cima ad una montagna che dona la visuale della Val di Susa.

Superate le innumerevoli peripezie per il tragitto colmo di curve, i ragazzi scesi dal bus hanno capito che non sarebbe stato facile raggiungere la Sacra. Dopo una lunga passeggiata in piena salita, la guida era pronta ad accoglierci, mostrando da subito grande passione per il luogo.
Il viaggio vero e proprio è iniziato davanti ad un portone, alla cui base sono presenti degli scalini. La guida ha mostrato come, fin da subito, la Sacra avesse il compito di donare messaggi indiretti a coloro che la visitavano. A proposito, qui si recavano principalmente pellegrini che partivano da Francia e Inghilterra e raggiungevano l’Italia, fino a spingersi verso Gerusalemme. 

Il Portone è sormontato da quattro leoni, due per ogni colonna, disposti l’uno in direzioni opposte, dandosi le spalle.

Un viaggio lunghissimo che permetteva ai visitatori di godersi a pieno la visita del luogo, senza fretta e con la voglia di purificarsi. La guida ha più volte rimarcato il valore simbolico e spirituale che la visita alla Sacra rappresentava per i cristiani.

Una volta entrati ai ragazzi è stato spiegato che avrebbero letteralmente camminato sopra dei cadaveri cementati all’interno di un grandissimo scalone che rappresentava il viaggio dell’uomo per salire fino alla pace del Paradiso. Inizialmente questi cadaveri erano esposti all’entrata cosicché si potesse vedere se il pellegrino fosse meritevole della purificazione oppure no.
La scalinata circonda un enorme pilastro su cui si fonda tutta la struttura e anche in questa prima parte i ragazzi hanno avuto modo di capire quanto la montagna non sia stata affatto distrutta per questa costruzione. Spesso si sono potute notare delle strutture irregolari, non levigate, proprio per mostrarne l’aspetto originario.

Al fine della scalinata è presente un’altra entrata ugualmente colma di significati. Nella parte sinistra sono raffigurate scene quotidiane che hanno da sempre avuto lo scopo di fornire consigli a coloro che visitavano e visitano la struttura; nella parte destra invece sono rappresentati tutti i segni zodiacale e alcune frasi in latino che riportano anche il nome di colui che ha scolpito. Sulle colonne, su cui si alza l’entrata, sono raffigurate immagini che simboleggiano il male, la gelosia, l’egoismo e altri peccati che qui il pellegrino deve abbandonare definitivamente.

Varcata l’entrata, si innalzano altre scale all’aperto, inizialmente chiuse. Queste simboleggiano una sorta di viaggio del pellegrino che qui doveva e deve passare da vita terrena a vita spirituale per arrivare in Paradiso.

Sono presenti sulle colonne vari rilievi che colgono il momento della maturazione e della crescita delle coltivazioni. A fianco la testa del discepolo e dal polo opposto quella del maestro. Tutto ciò sta a rappresentare la crescita del pellegrino che si purifica e riesce a raggiungere un posto migliore pieno di bellezza e perfezione.
Sul portone invece sono presenti due serpenti a rimarcare questo concetto in quanto uno di essi dalla parte del discepolo è furioso mentre dalla parte dell’elevazione è sereno. Sotto questi animali emergono gli oggetti sacri a San Michele, come la spada, pronto a proteggere i visitatori.

Una volta entrati nella chiesa, abbiamo notato la luce che da un finestrone illumina la maggior parte della struttura.
Viene spiegato l’ingegno dietro questo finestrone: non è puntato totalmente verso est così da illuminare tutta la chiesa all’alba, ma è leggermente inclinato in quanto gli antichi avevano studiato, e qui si nota la genialità di questi ultimi, che il giorno di San Michele, il 29 settembre, ad un determinato orario, da quella angolazione la luce raggiungesse ogni angolo della struttura.
Aspetto molto simbolico, così come le tombe presenti all’interno, della famiglia sabauda, che per raggiungere quel luogo erano state innalzate a livello del finestrone e fatte passare da lì.

Uscendo dalla chiesa si ammira uno splendido panorama della val di Susa e si può scorgere la presenza di una vecchia e una nuova Sacra, edificata dopo un terribile terremoto che ha colpito la struttura.
Un ultimo aspetto che ha lasciato di stucco i ragazzi è l’aver scoperto l’incredibile posizione simbolica di questa Sacra; sono presenti ben 7 Sacre importantissime di San Michele e ognuna è posta alla stessa distanza l’una dall’altra.

Dal racconto dei ragazzi, si può intuire la grande curiosità, il grande entusiasmo e la voglia di scoprire che li ha accompagnati durante la visita, anche grazie ad una guida che, con la sua immensa spiritualità, ha affascinato tutti.

Lisa Croce