IL CACCIATORE E IL CONSOLATORE È UNA STORIA CHE PUÒ ESSERE INTERPRETATA IN VARI MODI, A SECONDA DELL’ANGOLAZIONE CON CUI LA SI GUARDA. IN LINEA GENERALE, POTREBBE TRATTARSI DI UN RACCONTO CHE METTE IN LUCE DUE FIGURE OPPOSTE: IL CACCIATORE, CHE RAPPRESENTA LA FORZA E LA BRUTALITÀ, E IL CONSOLATORE, CHE SIMBOLEGGIA LA GENTILEZZA E LA COMPASSIONE.
IL CACCIATORE POTREBBE ESSERE VISTO COME UN INDIVIDUO CHE CERCA DI DOMINARE LA NATURA, UTILIZZANDO LA FORZA E LA VIOLENZA PER OTTENERE CIÒ CHE DESIDERA. D’ALTRA PARTE, IL CONSOLATORE POTREBBE INCARNARE L’EMPATIA E LA CAPACITÀ DI COMPRENDERE IL DOLORE DEGLI ALTRI, OFFRENDO CONFORTO E SUPPORTO QUANDO NECESSARIO.QUESTO LIBRO DI ALESSANDRO D’AVENIA ESPLORA TEMI PROFONDI E ATTUALI. LA FEDE È CENTRALE: LA RICERCA DI UN DIO O DI UN PUNTO FERMO SULLA TERRA. LA FELICITÀ È LEGATA ALLA CONSOLAZIONE, ALLA PIENEZZA TROVATA ATTRAVERSO RELAZIONI E CONDIVISIONE. LA MORTE È PRESENTE, CON IL TIMORE DELL’INSENSATEZZA DELLA VITA. IL TITOLO STESSO SUGGERISCE UN CONTRASTO TRA IL CACCIATORE, CHE CERCA, E IL CONSOLATORE, CHE OFFRE CONFORTO. L’AUTORE INTRECCIA QUESTE FIGURE, INVITANDOCI A RIFLETTERE SULLA NOSTRA RICERCA DI SIGNIFICATO E SULLA POSSIBILITÀ DI TROVARE CONSOLAZIONE NEL MONDO CHE CI CIRCONDA.
FRANCESCO PELLEGRINO – EMANUELE MORMOLEA CLASSE 3 A
